
Non solo il restauro della fontana del Palazzo delle Poste, ma una valorizzazione del patrimonio storico che riguarda diverse strutture presenti sul territorio che potrebbero diventare una risorsa, non soltanto dal punto di vista turistico, ma anche per scopi culturali e di ricerca storica. "La Spezia Forte – spiega Peracchini – è un progetto complessivo di recupero delle fortificazioni e dei forti da metà Ottocento in poi, abbiamo completato il Parco delle Mura, il Parco della Rimembranza. Ma, soprattutto, abbiamo iniziato i lavori di riqulificazione del rifugio antiaereo che si apre su via Prione e che corre sotto la scalinata Quintino Sella. Un percorso che si estende fino al quartiere storico della Suprema e che sarà valorizzato con la messa a punto di un percorso storico turistico multimediale e multisensoriale. Sono già iniziati i lavori alla Batteria Valdilocchi e quelli al Museo della Guerra Fredda presso il Polo Marconi dove si andrà a recuperare un bunker e si andrà a creare un’esposizione di elementi legati alla nostra storia. Più avanti, se saremo riconfermati, cercheremo i fondi per recuperare i forti di Montalbano e vedremo cosa fare con Bramapane e Parodi, stiamo inoltre progettando il recupero della storia spezzina dal Medioevo a metà Ottocento, per questo abbiamo istituito delle borse di studio per istituti superiori, in questi giorni stanno presentando i lavori, per esempio su Coderone, su Simon Boccanegra e la chiesa di San Martino, ma anche approfondimenti sulla vita quotidiana dell’epoca, le leggende e le storie che hanno caratterizzato il nostro passato".
Ginevra Masciullo