
In foto il liceo scientifico Antonio Pacinotti
La Spezia 5 aprile 2020 - Una bella prova… di maturità. Sono tanti gli studenti che, quest'anno, dopo una lunga reclusione fra le quattro mura domestica a causa dell'emergenza sanitaria da Covid-19, dovranno sostenere un esame di stato anomalo. A confermarlo sono tanti studenti della provincia spezzina.
"Non ci aspettavamo di concludere il nostro percorso scolastico a casa… – dice Davide Perrone, iscritto della classe quinta 'A' del liceo scientifico Antonio Pacinotti –. Stiamo vivendo una situazione paradossale, in cui a mancare è soprattutto l'ambiente scolastico. Il mio desiderio, condiviso da tanti altri miei compagni, è poter 'sentire' nuovamente i banchi sotto alle mani e vedere tutti di persona, inclusi i professori che in questo periodo ci stanno dando il massimo". A non lasciare soli gli alunni in questo momento difficile ci pensano infatti le scuole. Un esempio virtuoso arriva proprio dal liceo Pacinotti della Spezia, l'istituto di cui è preside Giuseppe Bosco, mobilitatosi in questi giorni per garantire a tutti i suoi iscritti di vivere le lezioni con più serenità.
In primis a chi si trova costretto a dividersi con fratelli e genitori i computer: strumenti indispensabili per non perdere il 'filo' didattico. Per questa ragione, come ricordato dal vicepreside Roberto Centi, la scuola ha deciso di organizzarsi per consegnare (in comodato d'uso) 20 tablet di cui era già in possesso, acquistando poi una decina di chiavette per la navigazione internet e alcuni notebook attraverso i fondi stanziati dal Ministero, per la didattica a distanza.
Un impegno riconosciuto in pieno dagli alunni dello scientifico, come testimoniano le parole di Francesca Bonfigli della 5B: "Stiamo continuando il programma con tutti i professori. Sono loro a rassicurarci sull'esame di maturità, dicendoci che sarà tarato sulla base del programma che riusciremo a coprire. Sicuramente alcuni argomenti verranno tagliati, ma d'altronde il tempo è quello che è". A farle eco è Walter Antonini della quinta 'G'. "Tutti gli insegnanti si sono attivati – racconta –. Anche oggi abbiamo fatto tre ore di lezioni. Ciò che ci crea più 'difficoltà' è invece il pensiero dell'esame di stato: siamo in ritardo, non sappiamo ancora come si svolgerà la prova. Per noi e anche per i professori è un pensiero non da poco. Se sarà orale la preparazione dovrà essere in un certo modo, altrimenti si punterà più sugli scritti. Poi – continua –, essendo anche rappresentante di classe, posso dire che sentendo i miei compagni ho notato che molti trovano più difficile fare tutto da casa. Si ha un po' meno voglia, ma ce la mettiamo comunque tutta…". Secondo Antonini sul voto finale non c'è da preoccuparsi: i docenti sanno bene chi ha sempre studiato e di certo ne terranno conto giunto il momento dello scrutinio definitivo. Ma l'agitazione non manca. "Ne stiamo risentendo tutti di quest'emergenza – chiude il 'cerchio' Davide Norman Fabbri della 5C –. Stare chiusi in casa non aiuta: dicono che 'lavoriamo' meno, ma per quanto mi riguarda siamo solo più demotivati. Se alla fine il ministero opterà per l'esame telematico vivremo una maturità anomala, inaspettata. Non credo neanche che possa facilitarci in qualche modo: non avendo interazioni personali cambieranno molte dinamiche. Per ora non abbiamo nessuna certezza. Aspettiamo con agitazione".
Giulia Tonelli