
di Alma Poggi
Con ben 84 campagne addestrative di cui 44 nel Nord Europa, 25 nelle acque del Mar Mediterraneo, 4 in quelle dell’Atlantico orientale, 8 in Nord America, 1 nel sud America e 2 nell’ambito di una circumnavigazione dell’intero globo, chi meglio di lei conosce le acque dei mari ed i loro segreti. Lei che con le sue 24 attuali bianche vele ancora in tela di olona li ha solcati proprio tutti? L’Amerigo Vespucci, insignita dall’Unesco del vessillo di "Un Decade of Ocean Science for Sustainable Development" veleggerà nel prossimo giugno con a bordo ricercatori dell’Iss per svolgere, durante la campagna addestrativa estiva, attività di campionamento e analisi delle acque marine. "Salute dei mari e salute umana: l’ISS e la MM per la Planetary Health" è, infatti, il progetto innovativo che, attraverso il viaggio della nave scuola nelle aree marine del mondo, studierà gli effetti dell’ impatto umano sull’ambiente e dei cambiamenti climatici globali; contribuendo a conoscere, valutare e prevenire dove possibile i potenziali rischi per la salute delle comunità.
Ieri la firma del protocollo d’intesa e l’accordo di collaborazione "Sea Care" tra la Marina Militare Italiana e l’Istituto Superiore di Sanità, proprio a bordo del Vespucci. A siglarla il Capo di Stato maggiore della Marina militare ammiraglio di squadra Enrico Credendino e il presidente dell’ISS professore Silvio Brusaferro (nella foto). Oltre al veliero anche altre due unità navali, impiegate dalla Marina Militare in compiti addestrativi e operativi.
Nave Duilio, già partita con due ricercatori ISS a bordo, per campionamenti durante la traversata dell’Atlantico e nave Alliance con analoghi compiti affidati al personale dell’Istituto idrografico della M.M., secondo i protocolli concordati. "Ringrazio – esordisce Brusaferro - il capo di stato maggiore ammiraglio di squadra Credendino, l’ammiraglio di squadra Natale, che comanda la formazione e Massimiliano Siragusa, comandante della Vespucci. Questo progetto è un esempio di come la sinergia tra eccellenze del paese possa contribuire a ridisegnare scenari futuri in un’ottica di planetary health. Grazie a questa alleanza abbiamo la possibilità di mettere a punto un approccio standardizzato in grado di scattare una fotografia accurata ed estesa dello stato di salute del mare".
"Siamo qui – precisa Credendino – per dare il segnale di due istituzioni, due eccellenze quelle della Marina Militare italiana e dell’ISS che hanno deciso di lavorare insieme e sempre di più. Se ci pensiamo – prosegue – il 70% dell’ossigeno che respiriamo viene dall’oceano e metà dell’anidride carbonica che espiriamo è assorbita dai mari che regolano il clima sulla terra. Irrinunciabile, dunque, la tutela dell’ambiente marino, uno dei compiti della Marina e priorità che ho posto alla base del mio mandato insieme al benessere di tutto il personale, soprattutto imbarcato. Grazie a questa collaborazione strutturata riusciremo a capire la salute dei nostri mari, mettendo a disposizione della comunità scientifica dati fondamentali su cui operare".