MATTEO MARCELLO
Cronaca

Primato nazionale per Framura. Si dota di un drone acquatico per i salvataggi tra le onde

Questa mattina la dimostrazione del nuovo apparecchio, in uso agli stabilimenti balneari. Costato circa 10mila euro. Barbieri: "Crediamo possa essere un’idea vincente, un aiuto concreto".

Un bagnino impegnato nell’attività di monitoraggio del litorale (. foto d’archivio

Un bagnino impegnato nell’attività di monitoraggio del litorale (. foto d’archivio

FRAMURAUn drone acquatico per salvare i nuotatori in difficoltà tra le onde. Framura è il primo Comune italiano a dotarsi di un dispositivo a pilotaggio remoto per facilitare le operazioni di salvataggio in mare. Oggi la presentazione di U-Safe, il dispositivo brevettato da un’azienda portoghese e commercializzato in Italia da un’azienda di Viareggio, costato circa diecimila euro all’amministrazione guidata dal sindaco Andrea Da Passano, che ha potuto beneficiare per l’acquisto anche dei contributi regionali dedicati a quei territori in regola con il Pud, il piano urbanistico delle aree demaniali. Questa mattina, dalle 10.30, in località Formaci presso i bagni Riviera e Corallo, l’iniziativa sulla sicurezza in mare, organizzata nell’ambito del World drowning prevention day della Fee, la Foundation for Environmental Education che ogni anno si occupa dell’assegnazione delle Bandiere Blu. Oltre ad esercitazioni pratiche di salvataggio in mare e alle pratiche di primo soccorso con l’utilizzo del defibrillatore, avverrà anche una prova pratica si salvataggio con l’utilizzo del drone appena acquisito dal Comune, e che sarà consegnato in dotazione proprio ai due stabilimenti balneari situati al confine con Deiva Marina.

A promuovere l’acquisto del drone acquatico, il consigliere comunale con delega al personale, Luigi Barbieri: comandante marittimo di lungo corso, con una lunga carriera alle spalle, ha promosso l’acquisto del dispositivo in grado di facilitare il compito dei bagnini. "Crediamo possa essere un’idea vincente, in Italia siamo il primo Comune a dotarsi di un simile dispositivo – spiega il consigliere –. Si tratta di un drone che è peraltro in dotazione da tempo alla guardia costiera americana, e che anche il Corpo delle capitanerie di Porto sta prendendo in considerazione. Viene pilotato da remoto, può toccare la velocità di quindici chilometri orari, ed essere lanciato dalla scogliera in caso di necessità, ed è efficace anche in condizioni meteomarine avverse. L’apparecchio sarà affidato ai due stabilimenti balneari, ci è stato assicurato che non è necessario fare corsi particolari per utilizzarlo, ma ci hanno consigliato di fare tante prove in mare".

Matteo Marcello