MASSIMO MERLUZZI
Cronaca

Pranzo con il tonno, poi dritti al pronto soccorso

Dopo il pranzo nel ristorantino del centro storico si sono ritrovati al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea. Si sono sentiti male...

Il tonno sequestrato da Asl5 nel ristorante sarzanese

Il tonno sequestrato da Asl5 nel ristorante sarzanese

Dopo il pranzo nel ristorantino del centro storico si sono ritrovati al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea. Si sono sentiti male dopo aver consumato un piatto di tonno alla griglia e i medici hanno diagnosticato una sospetta Sindrome Sgombroide. Si tratta di un tipo di intossicazione causata dall’ingestione di pesce non conservato correttamente. I due malcapitati non hanno certamente fatto fatica a ricordare quale fosse il luogo dove, poche ore prima, avevano consumato la pietanza.

E così il servizio di igiene del Dipartimento di prevenzione di Asl 5 diretto da Mino Orlandi durante il weekend, è stato immediatamente allertato dai medici del pronto soccorso spezzino per i due casi di sospetta Sindrome Sgombroide. I controllori ufficiali del servizio veterinario si sono immediatamente presentati nel ristorante del centro storico sarzanese indicato dalle due persone. Per il locale è scattata la sospensione dell’attività e il proprietario è stato sanzionato con una multa di 4 mila 500 euro. Ma la tempestività dell’intervento del personale Asl5 ha evitato che il tonno La prontezza dell’intervento ha evitato che altri clienti potessero avere gli stessi problemi di salute. All’interno del frigorifero della cucina è stato rinvenuto l’alimento sospettato di aver causato il malore nei commensali. Le analisi di laboratorio, i cui esiti non sono ancora stati consegnati, forniranno la prova della presenza nel pesce di istamina. Si tratta di una molecola che se ingerita ad alta concentrazione causa bruciore delle fauci, forte lacrimazione, arrossamenti cutanei, mal di testa, disturbi gastrointestinali e palpitazioni. I sintomi, seppur di breve durata, possono causare reazioni simil allergiche in soggetti particolarmente predisposti. Un effetto che spesso viene confuso con un attacco allergico ma, in questi casi, la sostanza viene prodotta dai batteri contaminanti e non generata dal corpo umano. I prodotti ittici a rischio di istamina possono essere oltre al tonno anche sgombri, sardine, acciughe e aringhe che se mal conservati favoriscono, in casi fortunatamente sporadici, la proliferazione batterica responsabile della formazione della sostanza tossica nell’alimento. Il pesce contaminato non mostra alterazioni visibili nell’odore, sapore e colore rendendo impossibile riconoscerlo ad occhio nudo. Inoltre, l’istamina essendo termoresistente non viene eliminata dalla normale cottura né dal congelamento, affumicatura o inscatolamento. Per permettere all’esercizio di sanare le carenze strutturali riscontrate all’atto del controllo è stata disposta la sospensione dell’attività e al comminate sanzioni amministrative per 4.500 euro fatte salve le responsabilità penali a carico del ristoratore in caso di esito positivo delle analisi sulla matrice alimentare repertata.

Massimo Merluzzi