REDAZIONE LA SPEZIA

Porta Paita, lavori al capolinea Verde, solarium e box-servizi alla ricerca di un concessionario

Le infrastrutture amovibili finanziate con 3,5 milioni di euro dall’Autorità di sistema portuale. Il presidente Sommariva: "Un’area per iniziare a vivere le potenzialità dell’intero waterfront".

Porta Paita, lavori al capolinea Verde, solarium e box-servizi alla ricerca di un concessionario

L’oasi verde – costituita da aiuole-prato, cespugli di erbe aromatiche, ulivi e alberi adulti di fresca piantumazione – fa da battistrada ondulante verso il mare, per 180 metri lineari e 550 di superficie, nella continuità di un’irrigazione programmata a goccia. Sul limitare della banchina, per tutta la sua estensione di 58 metri, si sviluppa il solarium in fase di allestimento; al centro di esso una fontana calpestabile, a zampilli dal basso, per fronteggiare la calura. Davanti - sopra la soletta al cui interno si dipana la rete impiantistica - si inanellano 14 box colorati (misura standard 3,60 per 9 metri, nel caso del ristorante dimensioni doppie); al posto delle tegole, ci sono gli impianti fotovoltaici (capaci di dar luogo ad una potenza di di 27,30 KWp in grado di diminuire drasticamente l’acquisto di energia elettrica); sulle pareti è impressa la sintesi delle parole chiave che indicano la destinazione d’uso delle strutture prefabbricate: risto, bistrò, food, pescheria, pop-up store, kiosk, co.lab, toilet.

"Benvenuti a Porta Paita!". Pierfrancesco Agnese, dominus dell’omonima società impegnata nell’infrastrutturazione - accertato che l’esplorazione è autorizzata dall’Autorità portuale – non pone obiezioni all’accesso nella nuova frontiera della socialità spezzina e affida al coordinatore dei lavori, Francesco Galeazzi, la narrazione di dettaglio. Il tempo è poco. C’è da finire tutto per la sera di venerdì 21 luglio, in vista dell’apertura pubblica programmata nel giorno successivo. "Riusciremo a portare a termine le opere" assicura Galeazzi che rivela: "Abbiamo lavorato anche di sabato per rispettare l’impegno assunto con l’Autorità di sistema portuale". Il dopo è ancora un’incognita: chi gestirà l’area? Chi assumerà la conduzione degli esercizi commerciali e l’organizzazione dell’offerta ricreativa? Oggi, dopo la chiusura dei termini per la presentazione delle istanze per assumere la concessione dell’area, se ne potrà sapere di più. Per ora un primo approccio visivo all’infrastrutturazione. Questa, ricordiamo, è stata finanziata, con 3,5 milioni di euro, dall’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale a valle degli accordi con Lsct per l’espansione del terminal container a levante. "Finalmente coroniamo l’obiettivo di rendere fruibile alla città il primo tassello di 5mila metri quadrati del waterfront di Calata Paita destinata al recupero urbano, per un totale di 44mila metri quadrati" dice il presidente Mario Sommariva con sguardo al bicchiere mezzo pieno in pendenza dei nodi non ancora sciolti, a stagione estiva consolidata, sulla gestione.

E se non arriveranno istanze per acquisire la concessione dell’insieme?

"Vedremo. Meglio ragionare a bocce ferme. Nel caso potremmo pensare a degli spacchettamenti. Di sicuro la seconda base d’asta è vantaggiosa per chi intende investire: 8 anni a fronte di un canone annuo di 44mila euro. Di sicuro l’area da sabato sarà fruibile per passeggiate e tintarella".

Eventi? Magari legati al Palio..

"Noi ci limitiamo a mettere a disposizione l’area. Il Comune può avanzare dei propositi...".

Non resta che attendere e, magari, lasciarsi ispirare dalle vecchie dichiarazioni con le quali Pierfrancesco Agnese, nel luglio del 2022, accompagnò la notizia dell’aggiudicazione dell’appalto all’’Ati condivisa con l’impresa Cmc 2.0 di Rovigo (che ha realizzato i prefabbricati) a motivo dell’unica offerta presentata, con ribasso del 2 per cento sul prezzo base, dal fronte di 19 aziende invitate a farlo.

"La nostra partecipazione alla gara è stata mossa dal senso di appartenenza al territorio e dal desiderio di dare un segnale di incoraggiamento ad un’operazione piccola nel suo insieme ma di grande valore simbolico per le prospettive che apre alla città nel fruire del fronte a mare". Da rilevare che quella vinta - in assenza di competitor - fu la seconda gara bandita dall’Adsp dopo la prima andata deserta nel pieno dell’aumento dei costi delle materie prime e della bolletta energetica che portarono, in seguito, ad elevare i tetti delle prospettive di ritorno economico per i costruttori.

"Materiali di qualità, accorgimenti migliorativi in corso d’opera, soluzioni razionali anche ai fini dello smontaggio quando sarà necessario: basteranno trequattro giorni", dice Galeazzi plaudendo al progetto dello studio di architettura spezzino Fabrica, alla collaborazionbe con gli organi tecnici dell’Autorità portuale e alle maestranze dell’impresa Agnese per l’impegno profuso sul campo. "Abbiamo lavorato sodo. Siamo allo sprint finale. Questo caldo rende ancor più gravoso lavorare. Ma l’organizzazione a turni e le precauzioni operative sono finalizzate a fare presto, bene e in sicurezza".

Corrado Ricci