Padre Dionisio ricordo indelebile. Il Lions ’adotta’ la statua di bronzo nel parco del Sorriso francescano

Una restauratrice incaricata di verificare gli interventi di manutezione necessari all’opera realizzata nel 1990

Padre Dionisio ricordo indelebile. Il Lions ’adotta’ la statua di bronzo nel parco del Sorriso francescano

Padre Dionisio ricordo indelebile. Il Lions ’adotta’ la statua di bronzo nel parco del Sorriso francescano

Molti spezzini conservano ancora un ricordo vivido della figura del quel frate che col suo furgoncino faceva il giro della città, facendo tappa in Arsenale, al mercato, in negozi, aziende e comunità, per raccogliere generi alimentari necessari al sostentamento degli ospiti di "villa Podestà", sui Colli, quartiere generale del Sorriso Francescano. Un’autentica missione, quella di padre Dionisio, che dal dopoguerra fino al ‘90 ha svolto la sua instancabile opera di assistenza a favore dei piccoli. Una struttura, la Casa del fanciullo, fondata dal frate francescano nel 1957 e da lui gestita fino alla morte nel 1990. Oggi, a distanza di oltre 30 anni, è il Lions club Colli spezzini a voler mantenere vivo il ricordo di quell’impegno con un’iniziativa simbolica, "adottando" l’opera in bronzo che, nel parco del Sorriso francescano di via dei Colli (struttura ancora oggi gestita dall’opera assistenziale socio-educativa che si occupa di disagio minorile nelle sue sedi di Genova e Spezia, sotto il coordinamento, alla Spezia, della dottoressa Rossana Mocchi) è stata dedicata proprio a padre Dionisio. Per questo il presidente del Lions "Colli spezzini" Luciano Piovano ha voluto verificare lo stato di conservazione dell’opera.

Su consiglio dell’ideatore, Pasquale Chemi, Piovano ha dato incarico ad una professionista esperta restauratrice, Maria Grazia Datteri, di eseguire una ricognizione ed eventualmente prevedere gli interventi manutentivi necessari. La proposta di realizzare un monumento bronzeo in memoria del religioso (a cui è stata conferita postuma la "Melvin Jones Fellowship" la massima onorificenza dell’associazione mondiale Lions) del resto fu decisa proprio dal Lions club "Colli Spezzini" su idea dell’allora presidente Pasquale Chemi col patrocinio del Comune e la partecipazione della Marina Militare. La statua vide la luce nel 1990, su progetto dello scultore Pietro Ravecca, con la fusione realizzata nella fonderia dell’Arsenale ad opera delle maestranze dello stabilimento militare. Cosa ha rivelato la ricognizione? "La professionista, dopo un’attenta ispezione - spiega Luciano Piovano - ha trovato l’opera in ottimo stato. L’ossido che la ricopre è un segno del tempo che passa, impreziosisce e magicamente protegge il capolavoro di Ravecca. Il tempo evidentemente sa come proteggere i suoi capolavori".

Perizia a parte, la statua resterà comunque un’ "osservata speciale", e il Lions si farà garante della sua tutela. Anche perché, come dice il presidente del Club, quell’opera deve rappresentare "il ricordo di un particolare nobile della storia spezzina, dell’ingegno dello scultore e della professionalità delle maestranze dell’Arsenale. E’ un’ opera che resiste e dovrà resistere nel tempo come preziosa memoria per le future generazioni".

Franco Antola