
Il fumo si è levato all’improvviso in una zona impervia del territorio di Luni. I volontari lo hanno raggiunto e messo in sicurezza insieme ai carabinieri.
La colonna di fumo bianco si è levata all’improvviso in una zona impervia delle colline di Luni. Un punto piuttosto fuori mano e non di abituale percorrenza di camminatori e appassionati di trekking. Quella nube ha fatto scattare immediatamente la chiamata alla squadra di protezione civile e antincendio boschivo del Comune di Luni che si è messa sulle tracce del presunto incendio. In realtà le fiamme non si erano ancora propagate ma la condizioni, tenendo conto della folta vegetazione e terreno secco, era ideali per alimentare un incendio. Il funo stava sviluppandosi da vecchio ordigno della seconda guerra mondiale, un fumogeno utilizzato per le segnalazioni, al fosforo. Un reperto che ha resistito per 80 anni senza mai deteriorarsi fino all’altro pomeriggio. L’usura del tempo e il calore lo hanno fatto “esplodere“ e per questo si è propagata la densa nuvola di fumo. I volontari della squadra di protezione civile, il responsabile Massimiliano Boggia e Jacopo Beggi, hanno atteso che il fumo si diradasse monitorando che l’area circostante non fosse messa a rischio da eventuali combustioni quindi hanno contattato i carabinieri della stazione di Luni che hanno messo in sicurezza l’area in attesa di ulteriori verifiche per accertare la presenza di altri reperti bellici.
Massimo Merluzzi