Operaio morto in fondo alla scarpata, colpo di scena dall'autopsia

Nessun trauma compatibile con la caduta. Indaga la Procura

Il recupero del corpo

Il recupero del corpo

Monterosso (La Spezia), 8 giugno 2020 - Colpo di scena nell’inchiesta sulla morte di Gheorghe Diaconu, il muratore rumeno di 49 anni, trovato cadavere in fondo ad una piccola scarpata nei pressi del sentiero Mesco-Colle di Gritta a Monterosso, la mattina del 2 giugno. La ricostruzione dell’ipotetica caduta accidentale, connessa alla perdita dell’equilibrio poco prima di espletare un bisogno, non ha retto ai risultati inequivocabili dell’autopsia effettuata dalla anatomopatologa Susanna Gamba su delega il pm Federica Mariucci. Sul corpo dell’uomo nessuna evidenza di traumi o fratture compatibili con un volo da circa 4 metri; solo piccoli graffi. Non solo: nella vescica è stata repertata una quantità di urina modesta, tale da non innescare la ’corsa’ al luogo appartato per svuotarla.

Insomma, un giallo. Un mistero crescente anche alla luce di un particolare che filtra dal riserbo: la posizione in cui è stato trovato il cadavere dai primi soccorritori. Aveva la schiena appoggiata al muro del rudere sottostante il sentiero: una posizione non compatibile con una caduta.

I carabinieri della stazione di Monterosso e quelli dell’ispettorato del lavoro sono all’opera per capire come, quanto e perché Gheorghe sia finito in quel punto. L’ipotesi che la sua presenza a Monterosso fosse indotta dalla volontà di recuperare una scala prestata ad un cantiere aperto nella zona non convince gli inquirenti. A riferirla ai carabinieri era stato il titolare della ditta che sta effettuando, nei pressi del luogo della tragedia, la ristrutturazione di un rustico di proprietà di una famiglia che risiede a Chiavari. Lui è un albanese di 48 anni, Arelion Diviaka. Supportato da due dipendenti, aveva detto che la scala era di una ditta operante alla Spezia, nella quale Gheorghe era stato assunto il 14 maggio e che lo stesso era venuto a riprenderla, partendo dall’abitazione di Mulazzo.

Ora l’albanese, difeso dall’avvocato Riccardo Balatri, è indagato per omicidio colposo. I dipendenti rischiano l’accusa di favoreggiamento. L’ipotesi che prendere corpo è che Gheorghe quel giorno sia stato a Monterosso, per lavorare in nero, nel cantiere della ditta dell’impresario albanese. C’è chi si è spinto anche ad ipotizzare che il muratore sia stato ’collocato’ già cadavere nel luogo del rinvenimento per simulare una caduta. E’ il segretario di Fillea Cgil Gianni Carassale che, dopo le prime ricostruzioni e alla luce della mancata ’registrazione’ della vittima nella Cassa edile, aveva sollecitato la procura a vederci chiaro. Quando l’appello si era materializzato nelle redazioni, il pm Mariucci aveva già disposto l’autopsia. Gli accertamenti medico legali proseguono con gli esami tossicologi e istologici per risalire all’esatta causa di morte (non traumatica) del muratore; i suoi familiari hanno nominato un consulente, il dottor Roberto Marruzzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA