REDAZIONE LA SPEZIA

"Non rispondiamo? E’ perchè copriamo anche il servizio a Sarzana e Massa"

Alberto Caruso, presidente dei tassisti Cna, analizza il problema "Spezia non è più una città di arsenalotti ma ha una vocazione turistica. Noi facciamo il massimo dello sforzo per migliorare la situazione".

"Non rispondiamo? E’ perchè copriamo anche il servizio a Sarzana e Massa"

Che il problema di una adeguata copertura del servizio taxi, nonostante gli oggettivi passi avanti compiuti grazie alle associazioni di categoria, non sia di facile soluzione lo ammette anche Alberto Caruso, presidente dei tassisti targati Cna. "Intanto – osserva – andrebbe premesso che Spezia non è più una città di arsenalotti, ma un centro dalla forte vocazione turistica con esigenze che sono profondamente cambiate negli anni. Detto questo, i problemi da risolvere sono numerosi e non facili, soprattutto quando si tratta di coprire il servizio notturno. I nostri operatori, 43 quelli iscritti al Consorzio, devono rispondere ad una domanda che spesso viene da molto lontano e questo perché Sarzana non ha un servizio notturno, come del resto Lerici e la stessa provincia di Massa-Carrara, e quegli utenti si rivolgono a noi. E poi, soprattutto nella stagione di forte presenza turistica, c’è il problema del servizio di rientro dei molti ospiti di b&b e case vacanza di periferia che vengono a cena in città e non dispongono di mezzi alternativi al taxi. Una domanda a cui obiettivamente non sempre è facile rispondere, senza contare che chi paga una stanza 100 euro si ritrova a pagarne trenta o quaranta per il taxi e giustamente si lamenta. Ma per noi i costi sono quelli. Una situazione che abbiamo fatto presente al Comune.

Si parla di aumento delle licenze, ma è chiaro che va dimostrato che il lavoro c’è, mentre in città, fuori dai picchi di stagione, un taxi sta fermo anche quattro ore. Oltretutto in caso di aumento sarebbero inevitabili ricorsi al tar da parte i numerosi operatori perché il lavoro diminuirebbe a fronte dei numeri che, sulla carta, dicono che in rapporto agli abitanti, i taxi operativi alla Spezia sono leggermente sopra alla media nazionale. Nell’ultimo weekend abbiamo introdotto il criterio del pari e dispari alternando le auto, con il rischio di restare fermi anche sette ore. Personalmente mi è capitato di rimanere fermo a Migliarina dall’una alle 8 senza mettere in moto l’auto".

"Un fatto è certo – assicura Caruso – la categoria, per quanto le compete, sta facendo tutti gli sforzi possibili per migliorare la situazione, anche con un impegno personale notevole. Quanto alle licenze stagionali, la strada non è facilmente praticabile, a Parma lo hanno fatto ma l’asta è andata deserta, e si capisce: spendere 40 o 50mila euro per comprare un’auto che lavora solo per metà del periodo conviene a pochi". Caruso assicura comunque che la categoria è impegnata a dare il proprio contributo per migliorare il servizio per tutti i cittadini, come ha dimostrato con la disponibilità a garantire, nei periodi di forte domanda legata alle crociere, una quota di auto per gli spezzini. "Per parte nostra massima collaborazione - dice - ma tutti devono fare la loro parte".

Franco Antola