REDAZIONE LA SPEZIA

Morte in crociera, il mistero: "Josè non è caduto da solo"

I familiari del maritimo: "Un video lo prova"

La scena della tragedia, nel riquadro la vittima

La Spezia, 4 gennaio 2015 - E’ stato trovato morto sul tetto di un ascensore a bordo della nave da crociera Ecstasy della compagnia Carnival, che batte le rotte fra le Bahamas e i Caraibi e sulla quale era imbarcato come primo elettricista. E’ giallo sulla morte di Josè Sandoval Opazo, 66 anni, originario del Cile, ma da oltre quarant’anni residente alla Spezia, dove ha fatto crescere la sua famiglia, coniugato con una donna del suo paese, Ines, che 33 anni fa ha dato alla luce Carolina, spezzina a tutti gli effetti, sorella di Cristian, 45 anni, nato invece in Cile prima dell’emigrazione in Italia.

Josè Sandoval Opazo è stato trovato morto, in un lago di sangue, sul tetto di un ascensore della ‘città galleggiante’ e nessuno sa spiegare cosa sia successo il 27 dicembre scorso.

Ad oggi l’unica certezza è che il cuore dell’uomo ha cessato di battere alle 18, ora locale della Florida e che i familiari sono stati avvertiti alle 5 della mattina successiva. Dalla compagnia di navigazione è arrivata la comunicazione del decesso, ma nessun dettaglio. Alla famiglia è stato spiegato che "José era solo, impegnato in un intervento di manutenzione non programmato sul macchinario". Tutto qui. E mentre la compagnia sostiene che si è trattato di un incidente sul lavoro ipotizzando un trauma indotto da una caduta o uno schiacciamento per la pressione dell’ascensore in movimento verso l’alto, un video girato da uno dei passeggeri e rilanciato on line da Fox 4, mostra copiose tracce di sangue all’esterno dell’ascensore di bordo e nelle vicinanze di una porta che si affaccia sul ponte.

Immagini choc che aggiungono mistero al mistero. Il passeggero Matt Davis ha raccontato a commento delle immagini che si sentiva "l’odore del sangue", che "l’ascensore insanguinato è sceso giù velocemente. Sembrava una scena di Shining" e che "sembra esserci stato un altro uomo lavorare all’interno dell’ascensore che si è fatto strada scappando dal sangue che scende, per uscire".

La famiglia sta ora scandagliando Facebook alla ricerca di un contatto con questo importante testimone. "Siamo convinti che nostro padre non fosse solo quando ha messo mano all’ascensore: ci doveva per forza essere un’altra persona; non ci convince la ricostruzione della compagnia secondo la quale lui era solo. Così non poteva essere: per il suo ruolo di responsabile e per questioni di sicurezza", spiegano i figli di Sandval Opazo, mentre si preparano a partire per la Florida (la salma dell’uomo è stata ricomposta nella camera mortuaria di un’agenzia funebre di Miami, a disposizione della magistratura), decisi a riportare alla Spezia l’adorato padre e a incontrare gli investigatori della polizia di Miami che hanno fatto l’ispezione a bordo della nave, dopo l’arrivo in porto.