
Micro cellulare nell’intestino. Detenuto di Villa Andreino scoperto dalla penitenziaria
Ha tentato di rientrare in carcere con un micro cellulare e della droga occultati nell’intestino, ma è stato scoperto e per lui sono inevitabilmente scattate le manette. Protagonista della vicenda è un uomo di 43 anni, originario di Santa Margherita Ligure e detenuto nel carcere cittadino di Villa Andreino. L’episodio lunedì sera quando l’uomo – solo da alcune settimane abilitato al lavoro esterno dal giudice di sorveglianza – ha provato a portare all’interno del penitenziario un mini cellulare e alcuni pezzi di hashish, occultati nel retto. A tradirlo, il nervosismo all’atto dei controlli della Polizia penitenziaria, che ha convinto gli agenti a vederci chiaro: da qui, il trasporto all’ospedale Sant’Andrea, dove gli esami radiologici hanno confermato la presenza dei corpi estranei. per il 43enne del Tigullio è scattato l’arresto, e ieri mattina in tribunale è andata in scena la direttissima, con la giudice Carolina Gagliano (pm Raffaele Giumetti) che ha convalidato l’arresto disponendo la custodia in carcere, con l’udienza aggiornata al prossimo 9 luglio per valutare la possibilità di un patteggiamento. Una condotta che molto probabilmente porterà anche alla revoca del ’permesso’ di lavoro. Sulla vicenda è in tervenuto anche il Sappe, sindacato autonomo di polizia penitenziaria, col segretario ligure Vincenzo Tristaino che sottolinea come "questo risultato è stato ottenuto grazie al monitoraggio dei poliziotti". Per il segretario generale Donato Capece "il problema dell’introduzione di droga e telefoni in carcere è da tempo noto e conosciamo bene la sua portata che, al giorno d’oggi è davvero significativa e continua a crescere giorno dopo giorno".
Matteo Marcello