"Meno armi, taser e ordinanze. Più dialogo e iniziative culturali"

La segreteria provinciale di Rifondazione comunista critica l'adozione del nuovo regolamento di polizia locale alla Spezia, sostenendo che la scelta di dotare di taser la polizia municipale sia sbagliata. Si propone una ricodifica del senso della polizia locale e del concetto di sicurezza, senza ricorrere a strumenti coercitivi.

Il nuovo regolamento di polizia locale adottato nei giorni scorsi alla Spezia sta sollevando alcune perplessità, in relazione soprattutto all’opportunità di introdurre il taser. Tra le tante prese di posizione anche quella della segreteria provinciale di Rifondazione comunista.

Perché è una scelta sbagliata? "E’ un ulteriore tassello – spiega il segretario Luca Marchi – della cattiva gestione da parte della maggioranza del tema della sicurezza in città. Questa amministrazione ha un’idea di sicurezza completamente distante dalla realtà e mette cancelli alle scalinate impedendo libero accesso ai beni pubblici".

Il taser quindi non è necessaria?

"La giunta di centrodestra decide di dotare di taser la polizia municipale sventolando la bandiera della necessità per i vigili e dichiara di voler garantire loro sicurezza nello svolgimento del lavoro, ma nega ogni tutela in caso di eventi imprevisti e li obbliga quindi a rispondere personalmente di responsabilità, sia civili che penali".

Quale soluzione alternativa proponete?

"Occorre che questa amministrazione ricodifichi completamente il senso della polizia locale sul territorio, così come il concetto stesso di sicurezza. L’utilizzo di armi e ordinanze non deve sostituirsi allo strumento della parola, oppure delle strategie di iniziativa culturale che valorizzino il bene pubblico e la condivisione e il rispetto degli spazi, senza necessariamente ricorrere a strumenti".