
Un’immagine del poster per la campagna antiviolenza promossa dall’Asl 5
Sarzana (La Spezia), 12 marzo 2022 - Le urla provenienti dall’area esterna al Pronto soccorso di Sarzana - dove lavora in qualità di medico - l’avevano indotta ad uscire e a dare un’occhiata. Una scena allarmante quella che si era presentata davanti agli occhi: la colluttazione fra un uomo e una donna. Ha subito pensato che la seconda avesse bisogno di aiuto e si è avvicinata per sottrarla all’aggressore.
"Non si avvicini, ha una mannaia... vuole aggredire qualcuno al pronto soccorso" le ha detto l’uomo che, lungi dall’essere l’aggressore, si era reso scudiero per caso. La dottoressa ha visto in volto la donna: era la stessa visitata un’ora prima per un trauma accidentale al ginocchio, la stessa che era uscita urlando dal pronto soccorso lamentando i ritardi nella stesura del referto radiografico. Era, probabilmente, andata a casa a prendere la mannaia ed era ritornata con brutte intenzioni. Una deduzione a fronte del procedimento penale aperto d’ufficio dalla Polizia dopo la ricostruzione dei fatti passata dalla visione delle riprese effettuate dalla telecamera del sistema di videosorveglianza.
Una storia delle tante, risalente al 9 agosto scorso. E’ finita senza colpo ferire grazie ad un utente dallo scatto felino. "Non lo conosco; ho saputo che è un conoscente della donna che voleva aggredirmi. Vorrei approfittare per ringraziarlo. Se non ci fosse stato lui chissà come sarebbe andata a finire. Ha fatto scudo. La donna si è poi allontanata, liberandosi della mannaia, successivamente recuperata dalla Polizia" dice la dottoressa impegnata (dal 2016) nei turni al Pronto soccorso di Sarzana, 37 anni, spezzina, specializzata in Medicina interna.
Non aveva capito che stava rischiando grosso dopo le proteste della paziente per la rabbia indotta dal ritardo nel referto?
"Era maturata un’urgenza da codice rosso. Avevo altro a cui pensare. E poi ci abbiamo fatto il callo".
Cioè?
"Le lamentele sono all’ordine del giorno: ci sono utenti che, nonostante il pannello che indica i trattamenti i corso per codice, non riescono a comprende che chi arriva dopo, per le sue condizion di maggiore gravità, impone attenzioni immediate. E’ giusto dire anche un’altra cosa".
Cosa?
"All’ordine del giorno ci sono anche le scuse e i ringraziamenti dei pazienti che, dopo aver compreso le ragioni dell’attesa, fanno un passo indietro rispetto alle iniziali esternazioni e ci stringono la mano per le attenzioni godute. Purtroppo su diversi pazienti incidono frustrazioni esterne, rabbie pregresse. Il periodo Covid ha avuto un effetto detonante".
Cosa chiedete all’utenza?
"Comprensione. Il senso della missione è costante nel nostro lavoro. Occorre pazientare se ci sono situazioni di maggiore gravità ed avere la consapevolezza che le nostre forze sono quelle che sono...".
Ben vengano, dunque, occasioni di riflessione come quella di oggi, magari con comparazioni. Un esempio: all’Agenzia delle Entrate c’è una guardia armata a controllare i green pass. Al pronto soccorso di Sarzana ci notte c’è un solo medico di turno. Sì, esiste, un servizio che interessa l’intero ospedale e ogni tanto qualche vigilantes fa un salto al pronto soccorso. Ma lì le insidie sono permanenti.