
La Spezia, riapre il parco della Maggiolina (Foto Frascatore)
La Spezia, 31 agosto 2022 - "Finalmente!". L’espressione liberatoria accompagna il dondolare sull’altalena di Carlotta Cenderelli e della figlioletta Vittoria. "Fra le prime parole che, nelle ultime tre settimane ha pronunciato ogni mattina appena sveglia, ce ne erano due: parco e bimbi; abitiamo vicino e venire qui è comodo, oltrechè salutare..." racconta la mamma felice della Maggiolina ritrovata dopo 21 giorni di inagibilità causa cinghiali (due adulti e nove cuccioli) da ricollocare. Gli animali, alla fine, come è noto sono stati traslocati in un’"area idonea" di Riccò del Golfo; il parco, bonificato, è tornato come prima. E’ accaduto dopo il braccio di ferro tra sindaco Pierluigi Peracchini e assessore regionale all’agricoltura Alessandro Piana: il primo fin dal 7 agosto, con la sua ordinanza, aveva disinnescato il colpo nella canna nei fucili delle guardie faunistiche; il secondo, con ancoraggi normativi legati all’offensiva contro la peste suina, propendeva per gli abbattimenti, trovando sponda nel parere dell’Ispra. Il presidente della Regione Giovanni Toti aveva poi risolto la contesa facendo leva sulla circostanza che nel territorio la peste suina non circola, trovando sponda nel commissario governativo Angelo Ferrari, chiamato a contrastarla: "Si può fare, in via eccezionale...".
"Un precedente grave" continuano a dire gli agricoltori. Ma intanto gli animalisti gongolano, i cinghiali scorrazzano nell’area blindata di Riccò, il parco è tornato alle sue dinamiche abituali.
Sono diverse le persone che alle 10 di mattina si godono il fresco.
C’è un gruppetto di signore albanesi - Drande Memaj, Zoja Laschi accompagnate dalla figlia della prima, Franga - che rileva: "La tutela degli animali ha prevalso. Segno della società che cambia.... Ma la soluzione poteva essere trovata prima...".
Rilancia la spezzina Germana Bongi: "E’ decisamente durata troppo l’attesa. Al tempo stesso sono rimasta impressionata dalla mobilitazione dei gruppi animalisti: un fenomeno che avevo sottovalutato fino a qualche settimana fa e che ha avuto il suo peso, anche elettorale...".
Degli animalisti non c’è più traccia. E nemmeno dei cartelli che avevano affisso alle inferriate per fare scudo ai cinghiali. Nel parco, che si sta ammantando di foglie secche, avvisaglie di autunno, non c’è traccia nemmeno delle buche scavate dagli ungulati alla ricerca di alimenti: coperte dall’intervento degli operai del Comune che hanno anche rimediato alle ferite inferte dalla bomba di vento del 18 agosto scorso.
A lamentare qualche danno è il titolare delle giostre, Valerio Gerardi: staccionate abbattute, installazioni ko. "Niente di grave; il peggio è passato ma ne porto ancora le ferite, non solo economiche: nei giorni scorsi mi veniva da piangere all’improvviso. Ma oggi sono felice..." dice grato a tutti coloro che lo hanno sostenuto psicologicamente e soprattutto ai parenti che sono accorsi a rimettere in sesto le attrazioniper i bimbi.
Risarcimenti dal Comune per i mancati incassi?
"Niente. Non so in futuro. Per me, l’ho sempre detto, la cosa più importante era tornare a lavorare; oggi è un grande giorno, di sollievo e di lavoro" spiega richiamando, al microfono, genitori, nonni e piccoli a farsi avanti: "Venite. Da oggi tutto come prima..."
Enrico Benedetti porta a spasso la nipotina sulla carrozzina. Lei dispensa sorrisi. Lui rileva: "Sì per tre settimane è mancata questa ala del parco ma l’altra è rimasta fruibile. Quindi il disagio è stato relativo. Noi ci siamo goduti l’alternativa. E’ bastato pazientare. Certo 18 giorni per decidere sono tanti"".
C’è anche chi non è tra i frequentatori abituali della Maggiolina: Roberto Casassa, impegnato a fare un po’ di footing. "Sono voluto venire a vedere il Parco attirato dalla storia che lo ha interessato". Questa alla fine, oltrechè nella salvezza dei cinghiali, si è risolta in promozione del sito.