
"Occuparsi del male è un bene. Dal momento che il male è qualcosa che mette in pericolo l’esistenza dell’uomo, oltre che temerlo dobbiamo capire cos’è. È difficile. È come comporre un puzzle". La scrittrice Rosella Latella, nata ad Ancona, ma spezzina d’adozione racconta la sua ultima fatica ‘Una più del diavolo’. È un bene occuparsi del male? Chi è Satana? Chi è Lucifero? Sono dogmi di fede? Ombre del nostro inconscio? Figure mitologiche? Entità aliene? E, soprattutto: noi, chi siamo? Ogni enigma pretende una risposta. E le risposte migliori palesano ulteriori misteri. "Il padre della psicologia analitica, Jung, oltre ad essere un uomo di scienza, era un sensitivo e uno sciamano naturale. Le sue visioni mi hanno sempre affascinato. Un giorno, all’età di dodici anni, volgendo lo sguardo verso il cielo, con grande imbarazzo ‘vede’ Dio seduto sul suo trono che scarica l’intestino sul tetto della cattedrale di Basilea, mandandolo in frantumi. Un Dio possente, indipendente e sprezzante rispetto all’autorità della Chiesa".
In realtà, secondo l’autrice, non c’è da stupirsi. "La Chiesa si regge sui ‘misteri della fede’ e ha sempre utilizzato strategicamente l’idea del male (considerato come un’entità maligna) per accrescere il suo potere e per arricchirsi: infatti, ciò che gli uomini non fanno per amore di Dio, sono disposti a farlo per paura del diavolo e dell’inferno...". Ciò che più conta per Latella è liberarsi dalle mappe mentali che ci imprigionano e ci depotenziano. Lasciare più spazio a intuizioni, sensazioni, ispirazioni... e al linguaggio dei simboli, che è universale ed eterno.
"Così, un passo alla volta, possiamo permettere a noi stessi di essere integri, nel senso di interi. È tutto qui. E Tutto è Pan che, come insegna il mito, salva Psiche. Il nome più bello dell’anima nostra". Per la psicoterapeuta di formazione analitica e sessuologa, 174 interessanti pagine (disponibili in librerie e online), che stimolano la curiosità sulle ‘energie’.
Marco Magi