REDAZIONE LA SPEZIA

Ludopatia, 60 guariti e 128 in cura da Cometa

L’impegno del Consorzio delle cooperative sociali per aiutare i giocatori patologici. Un fenomeno in crescita con la pandemia

Tra gli innumerevoli settori in cui il Consorzio di Cooperative Sociali "Cometa", presieduto da Don Franco Martini, recita un ruolo chiave sul territorio quello relativo al gioco d’azzardo ha un’importanza fondamentale. La ludopatia è, infatti, diventata un disturbo sociale dilagante che coinvolge sempre più persone senza distinzione di età, sesso, status e cultura. Il Centro d’Ascolto Dipendenze Comportamentali, situato all’interno di Palazzo Massà in via Cadorna 24, si prefigge l’obiettivo di dare sostegno ai soggetti più fragili, iniziando con loro un percorso fatto di colloqui individuali e di gruppi settimanali di auto-mutuo-aiuto, offrendo sostegno anche alle loro famiglie. L’intento è quello di creare una vera e propria rete, dove la relazione diventa una forma di cura. Il centro si pone quindi come punto di riferimento per tutti coloro che sentono il bisogno di affrontare il proprio malessere e la propria solitudine, condividendo con gli altri la propria esperienza, nel rispetto della privacy e con la garanzia della riservatezza e dell’anonimato. Tutto è nato nel 2012.

Inizialmente solamente 5 persone erano coinvolte nel progetto, ma nel tempo i numeri sono cresciuti in maniera esponenziale. "In questi dieci anni di attività sono transitati presso il nostro centro 300 adulti patologici – racconta il coordinatore psico-pedagogico Fausto Rossi - di cui 60 sono stati dimessi favorevolmente. Ad oggi i soggetti seguiti sono 128 e gli operatori coinvolti sono 8 (5 psicologici, 1 medico psichiatra e 2 educatori). In più collaboriamo con il Sert di Sarzana, con cui abbiamo siglato un protocollo di intesa". A spiegare il numero sempre maggiore di giocatori patologici è Giuseppe Morra, educatore facilitatore dei gruppi, che insieme a Chiara Citernesi, psicologa e psicoterapeuta e Erica Bertola, psicologa, intraprende con i propri pazienti un percorso lungo e complicato: "L’incertezza del futuro, che inevitabilmente la pandemia ha creato, ha fomentato il problema, producendo malessere, disagio, crisi economica e depressione. Con l’azienda gioco che propone un’offerta poliedrica, anche dal punto di vista pubblicitario, e con le nuove dipendenze dai social, smartphone, internet e tecnologia in generale, i soggetti più fragili hanno trovato sollievo nel distaccarsi dalla realtà, creando un castello di bugie che portano a seri conflitti familiari oltre a gravare pesantemente sul piano finanziario. A noi spetta guidarli verso la consapevolezza del problema per poi aiutarli nel controllo e nella gestione del denaro, coinvolgendoli attivamente e senza mai giudicarli". Per qualsiasi informazioni chiamare il numero 018725571.

Ilaria Gallione