REDAZIONE LA SPEZIA

L’offerta supera la domanda: "Troppi appartamenti turistici. Così ne risente anche il mercato"

Sono ben 6500 gli alloggi in provincia, ma l’Inizio di stagione è a rilento per molte strutture. Balducci: "In tanti non trovano case in affitto e le poche disponibili hanno prezzi alti".

L’offerta supera la domanda: "Troppi appartamenti turistici. Così ne risente anche il mercato"

La stagione ancora non è partita per gli appartamenti ammobiliati ad uso turistico e i fasti sembrano un ricordo lontano. Le testimonianze sono molteplici, come quella di Gianni Balducci, presidente Fima La Spezia, che dal suo punto di osservazione sul mercato immobiliare spiega la situazione attuale. "Ho diversi colleghi che gestiscono queste strutture, anche in gran numero e, seppur non ci siano numeri disponibili, la sensazione è che si vada ancora molto a rilento. Il problema è che questi appartamenti ammobiliati sono nati come funghi e oggi il numero è esageratamente alto; con questo eccesso di proposta, per assicurarsi i clienti in tanti hanno dovuto scendere coi prezzi anche sotto i 100 euro giornalieri a struttura. Non si tratta solo di un calo delle richieste, quindi. A ciò si unisce una leggera flessione delle prenotazioni. Lo scorso anno era già tutto riservato e a tariffa piena, con francesi, inglesi e australiani, ora si sente di strutture in difficoltà, con poche eccezioni".

Una teoria sposata anche dal direttore di Confartigianato Giuseppe Menchelli. "I dati dell’osservatorio regionale confermano un calo nella provincia: si salva solo la città capoluogo. Abbiamo raggiunto la vetta, la situazione in cui l’offerta è diventata maggiore della domanda e i numeri degli arrivi non bastano". Le cifre citate da Menchelli, che ha avuto un confronto con il Comune della Spezia, parlano di dati importanti: sono circa 6500 gli appartamenti a uso turistico in provincia, di cui 2100-2500 in città. Considerata una media di 3-4 ospiti ciascuno, si arriva ad una potenzialità di 25mila posti letto in tutto lo Spezzino: fenomeni che fotografano un settore in continua crescita fino a oggi, con un centinaio di nuovi ‘Aaut’ – spesso una seconda attività per i titolari – aperti ogni mese. E i risvolti negativi sul mercato sono noti. "In tanti – nota Balducci – non trovano case in affitto e quelle poche disponibili hanno prezzi alti. Bisogna rivedere gli accordi". "L’auspicio è che i proprietari tornino ad affittare in modo tradizionale – fa eco Menchelli –, tenendo anche conto delle spese accessorie che a fronte di una condizione iniziale conveniente, erodono i guadagni. Serve un’inversione di rotta".

Chiara Tenca