MATTEO MARCELLO
Cronaca

Liste d’attesa infinite nello Spezzino, il piano: "Più offerta con i privati. Lotta alle ricette inutili"

L’assessore regionale alla sanità: "Accordi con la Toscana per ridurre la mobilità passiva". Concorsi per colmare la carenza del personale negli ospedali

Un ospedale (Foto di repertorio)
Un ospedale (Foto di repertorio)

La Spezia, 18 novembre 2023 – Le lunghe liste d’attesa che caratterizzano molti esami e visite specialistiche, le fughe di pazienti negli ospedali della vicina Toscana, la penuria di medici negli ospedali e sul territorio, l’attesa per il nuovo ospedale e la necessità di intervenire sul Sant’Andrea per garantirne la continuità operativa fino a che non termineranno i lavori al Felettino. Sono i temi caldi della sanità spezzina, ormai da lungo tempo al centro di un ampio dibattito che coinvolge istituzioni, organizzazioni sindacali e soprattutto i cittadini, che chiedono alla sanità pubblica maggiori sforzi per vedere garantito il proprio diritto alla salute e l’accesso ai servizi sanitari in strutture dignitose e in tempi ragionevoli, in un settore che vede ormai la presenza via via sempre più importante del privato, capace di garantire in convenzione quella quantità di prestazioni alla quale le Asl paiono non riuscire più a fare fronte. Di queste e altre criticità ne abbiamo parlato con Angelo Gratarola, assessore regionale alla sanità, che ha risposto sui principali nodi del comparto sanitario, annunciando alcune novità finalizzate a migliorare alcuni dei nodi insoluti della sanità spezzina e ligure.

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I tempi per l’esecuzione di esami e visite specialistiche in Asl5 sono tra le principali criticità. Servono 242 giorni per una colonscopia, 211 per una mammografia bilaterale, 112 per una risonanza magnetica all’addome, dai 122 ai 309 per una visita oculistica. Tempi non proprio in linea con i principi di una buona sanità. Che fare per migliorare?

"Il problema delle liste d’attesa affligge la nostra regione come il resto del Paese. Occorre dividere quelle che riguardano prestazioni chirurgiche, rallentate durante il periodo Covid, dalle visite ambulatoriali e dalle prestazioni diagnostiche. Per il primo punto gli ospedali hanno effettuato un programma di restart per recuperare circa 6mila interventi chirurgici. Per le visite e le prestazioni, abbiamo messo a disposizione nel 2022 circa 13 milioni di euro e circa 10 per il 2023. Siamo consapevoli che questo aumento dell’offerta non potrà risolvere completamente il problema se il processo non sarà accompagnato da una gestione appropriata della domanda".

Cioè?

"L’inappropriatezza ha più risvolti negativi: da un lato occupa posti da dedicare alla popolazione che ha reali necessità, dall’altro fa sottoporre pazienti a procedure dalle quali non si ottengono indicazioni né per il miglioramento della diagnosi e della terapia, né per stimare la prognosi. Altra piaga è la cattiva consuetudine di alcuni cittadini (stimati intorno al 15%; ndr) che prenotano visite ed esami, e poi non si presentano. Per il 2024 l’approccio sarà di mantenere e potenziare l’offerta, ma al contempo di mettere in campo le azioni che permettano di migliorare l’appropriatezza prescrittiva".

Nel 2023 i finanziamenti regionali per il miglioramento delle liste d’attesa sono stati di 10 milioni di euro: spesi in gran parte per l’attività specialistica ambulatoriale convenzionata e per gli acquisti di prestazioni da privati. È il privato la soluzione per colmare la richiesta sanitaria?

"Chi demonizza oggi il privato accreditato, che altro non è che risposta pubblica delegata a gruppi privati, lo fa in modo pregiudiziale e ideologico. La Liguria è tra le regioni con il minor tasso di privato. Laddove la sola risposta pubblica pare difficile, accreditare strutture private va nel solco del mantenimento dei livelli essenziali di assistenza. Per il cittadino nulla cambia. Il compito anche per i prossimi anni sarà garantire i Lea attraverso un’offerta pubblica e privata accreditata che garantisca equilibrio".

La mobilità sanitaria passiva costa ogni anno alla Regione oltre 50 milioni di euro: quali iniziative state adottando per ridurla?

"Vogliamo invertire la rotta riportando in Liguria specifiche competenze attraverso il privato accreditato, poiché il pubblico da solo non è in grado di rappresentare un elemento di attrazione. Sono stati siglati accordi specifici con le regioni vicine, come con Regione Toscana, a valore biunivoco: per alcuni tipi di patologie, al superamento di un determinato tetto viene riconosciuto un abbattimento del 50% del valore della prestazione rendendola quindi meno favorevole".

Tema caldo di questi mesi è la carenza di medici di famiglia. Cosa sta facendo la Regione?

"Si tratta di un problema nazionale che nella nostra regione colpisce in particolare le aree interne. Regione Liguria dal 2020 ha formato 144 medici di medicina generale e stima di formarne altri 188 da qui al 2026. Abbiamo agito anche sul versante normativo, alzando da 1000 a 1200 il tetto degli assistiti dei medici in formazione specialistica di medicina generale".

Anche negli ospedali la situazione non è migliore...

"C’è una carenza selettiva di medici: in prevalenza mancano quelli del settore dell’emergenza. La carenza in Liguria è di circa 130 unità. Sul personale infermieristico e tecnico le carenze sono meno evidenti. Ci stiamo attrezzando attraverso il reclutamento concorsuale e, per evitare chiusure di servizi, il temporaneo ricorso alle cooperative, in teso come soluzione con carattere di eccezionalità".

Sul nuovo ospedale al Felettino è di pochi giorni fa la firma del contratto con la Guerrato. In attesa del nuovo nosocomio, quali investimenti sono previsti sul Sant’Andrea?

"Attraverso Asl5 abbiamo messo in atto tutta una serie di provvedimenti finalizzati a garantire l’ottimale funzionamento del Sant’Andrea. Con il Fondo strategico regionale abbiamo finanziato la realizzazione di impianti di climatizzazione estiva e la sostituzione dell’impianto di stoccaggio e trattamento dei reflui radioattivi. Con la legge 160 abbiamo supportato l’intervento di consolidamento statico al Padiglione 7 ‘Paita’, e sempre grazie al fondo abbiamo previsto interventi di manutenzione straordinaria e l’installazione di nuove apparecchiature come la Spect Tac".