Il Comune aumenta l’imposta di soggiorno, e scatena la protesta delle associazioni di categoria. Accade a Lerici, dove Confcommercio, Cna, Confartigianato e Confesercenti mettono nel mirino la decisione della giunta guidata da Leonardo Paoletti, esprimendo "forte preoccupazione" sulla scelta di aumentare l’imposta "fino ad arrivare in alcuni casi a 5 euro giornalieri". Un incremento che per gli operatori del settore alberghiero si somma alle problematiche che hanno dovuto affrontare nel corso della passata stagione "come la chiusura delle spiagge a causa del Rotavirus o le forti mareggiate che hanno danneggiato le passeggiate". "Un aumento incomprensibile, tanto più dopo aver ricevuto un danno d’immagine di grandi proporzioni che avrà ripercussioni anche il prossimo anno. – dichiara il presidente di Federalberghi Confcommercio, Valerio Beghè –. Il Comune ha chiuso le spiagge il primo settembre con un considerevole danno all’occupazione, agli albergatori e al gradimento dei turisti. Le spiagge a oggi sono chiuse e vertono in uno stato di totale abbandono, a ciò si aggiunge l’incertezza circa una riapertura nel breve periodo che lascia gli albergatori senza la possibilità di pianificare gli investimenti per la stagione 2024. In questa situazione il Comune ha deciso di aumentare la tassa, arrivando a superare le quote delle mete più ambite in Liguria come Portofino o Santa Margherita Ligure". "Il turismo lericino sta vivendo una situazione difficile – rilancia Carmine Muro referente di Cna Turismo Lerici –. Aumentare la tassa di soggiorno, quasi raddoppiandola, con una situazione come quella che stiamo vivendo, non è giustificabile. I dati dell’andamento dei flussi turistici, oltre ad essere leggermente più bassi rispetto all’anno scorso, identificano Lerici come un paese con una forte presenza di turisti italiani, che hanno meno capacità di spesa rispetto ai turisti nordeuropei e che quindi, sono più inclini a controllare costi e prezzi". Secondo le associazioni gli effetti dell’aumento saranno avvertiti in maniera determinante durante la bassa stagione, quando i turisti sceglieranno di non soggiornare a Lerici a favore di comuni limitrofi con quote molto più basse, costringendo dunque gli alberghi a una inevitabile chiusura. "Dopo i danni economici e d’immagine subiti dagli operatori economici del comune causati dall’inagibilità delle spiagge, questo aumento dell’imposta di soggiorno potrebbe portare tanti turisti a scegliere di alloggiare in comuni limitrofi" sostiene Antonella Simone di Confartigianato.
CronacaLerici aumenta la tassa di soggiorno. L’ira delle associazioni di categoria