Léger intellettuale valdese

La storia della persecuzione del movimento nel libro di Eugenio Stretti .

Léger intellettuale valdese

Léger intellettuale valdese

Il movimento valdese compie 850 anni e il pastore valdese spezzino Eugenio Stretti, storico del protestantesimo e dell’età contemporanea, ha dato alle stampe ‘Antoine Léger: un intellettuale valdese del 1600’, l’ultima sua pubblicazione, in vendita alle librerie Contrappunto e Paoline. Una curiosità, Giosuè Carducci, il 22 dicembre 1860, scrisse un articolo proprio su ‘La Nazione’ a favore di un filosofo valdese, Bonaventura Mazzarella, che il clero osteggiò dopo l’assegnazione di una cattedra all’Università di Bologna. "Il movimento valdese nasce intorno al 1174. Un mercante di Lione, Valdo – spiega Stretti – creava in quel tempo un movimento di predicazione evangelica itinerante di donne e uomini. E la chiesa cattolica, ancora oggi, ritiene che la predicazione sia riservata al sacerdote maschio". Da qui, scomunica e persecuzione.

"La gerarchia cattolica lo scomunicò definitivamente perché non poteva accettare che dei laici, in modo itinerante, predicassero il Vangelo (IV Concilio Lateranense del 1215). In questo libro ho voluto illustrare parte di questa persecuzione durata 5 secoli". Dunque il movimento valdese è quantomai attuale. "Pier Paolo Pasolini, nel 1974, l’anno prima di morire, ha pubblicato la sceneggiatura di un film progettato su San Paolo, dove si sottolinea l’attualità della predicazione itinerante al di fuori dell’olimpo delle chiese".

Nell’introduzione, Stretti invece, ha cercato di individuare tre punti che collegano lo ‘status confessionis’ di un valdese pastore e intellettuale del 1600, con la storia valdese che lo precede, il medioevo, attraverso la lectio magistralis di Amedeo Molnar, la riflessione filosofica di Hannah Arendt e la confessione di fede del valdismo rioplatense. Gli storici hanno definito il 1600 il secolo dei ‘confessionalismi’. La guerra sanguinosa dei trent’anni, la repressione delle dissidenze religiose, confermano questa analisi. "Tuttavia l’esperienza del pastore Antoine Léger a Costantinopoli e i dialoghi ecumenici ante-litteram del filosofo Gottfried Wilhelm Leibniz, aprono al secolo successivo caratterizzato dal sorgere, con l’Illuminismo, di un pensiero plurale. Gli errori delle guerre confessionali – conclude Stretti – devono essere superati nella ricerca costante di un dialogo propositivo". Il volume cerca di aprire a questa prospettiva evangelica di perdono e comunione reciproci.

Marco Magi