
L’arte di viaggiare in mostra al Lia. Un ’Gran Tour’ fra Italia ed Europa
L’evento museale dell’anno. Tutti concordi su questo, parlando della mostra ‘L’arte di viaggiare. L’Italia e il Grand Tour’, da oggi pomeriggio (vernissage alle 17.30) al 27 ottobre al Museo Lia. Una rassegna che intende porre l’attenzione sul gran viaggio di formazione e istruzione che tra Sette e Ottocento prevedeva il raggiungimento dei luoghi carichi di memoria, dove trovare confronto con il passato e ristoro per anima e corpo. L’Italia era il Paese della memoria e il gran giardino di Europa, e anche il nostro golfo e la sua città diventano meta, pur tardiva, di questi colti pellegrinaggi, una vera attrazione naturale in quanto, come afferma John Ruskin nel 1845 quando qui giunge al chiaro di luna, nessun altro luogo è "destinato all’acquarello" quanto questo.
Insomma, un’ulteriore occasione di valorizzazione della collezione Lia, in dialogo con straordinarie opere in prestito provenienti da tutta Italia, fra gli altri, dalla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini di Roma, dai Musei civici di Padova, dal Museo di Roma e dalla Collezione d’Arte della Fondazione Cariplo. "Una mostra di grande pregio che conferma il nostro Museo Lia tra le strutture italiane capaci di ospitare mostre di livello internazionale – dichiara il sindaco Pierluigi Peracchini – L’esposizione vanta capolavori eccezionali e prestigiosi prestiti, destinati ad affascinare e attrarre un vasto pubblico. La mostra ci condurrà sulle orme dei viaggiatori tra Settecento e Ottocento, alla scoperta dell’Italia attraverso città come Venezia, Firenze, Roma, Napoli e, successivamente, il nostro Golfo dei Poeti: una splendida occasione per approfondire la conoscenza delle nostre collezioni e percorrere le orme dei giovani rampolli dell’aristocrazia europea".
Roma, Venezia, Firenze, Napoli: sono queste le quattro tappe che il visitatore della mostra, trasformandosi nel grandtourist dell’Ottocento, scoprirà in un allestimento completamente inedito e immersivo attraverso un’esperienza estetica straordinaria. La mostra – a cura di Andrea Marmori, con il contributo di Barbara Viale e l’allestimento di Emanuele Martera – comprende una cinquantina di opere tra dipinti, sculture e oggetti e coinvolge, infatti, tutto lo spazio museale prendendo avvio da un nucleo di opere collegate direttamente o di riflesso al Grand Tour conservate al Museo Lia.
Marco Magi