MARCO MAGI
Cronaca

Lara Peoni e il sogno Mondiale: "Tap dance la mia grande passione"

La 17enne studentessa del liceo ’Cardarelli’ impegnata da domani alla rassegna iridata in Germania

Lara Peoni e il sogno Mondiale: "Tap dance la mia grande passione"

Lara Peoni partirà nel pomeriggio di domani per raggiungere la Germania, precisamente Riesa, bella cittadina della Sassonia dove sono in programma i Campionati Mondiali di Tap dance, curati dall’organo federale internazionale Ido (International dance Organization). Diciassette anni compiuti il 30 maggio, dunque, la più giovane della categoria più importante, la Open. L’obiettivo? "Tornare in Italia il più tardi possibile", afferma con sicurezza la lericina, alfiere della Prodanza nel tip tap. Sì, perché da mercoledì in poi, le selezioni del Singolo femminile scremeranno per portare, giorno per giorno, all’incoronazione della vincitrice. Insomma, fra tante discipline, una così poco diffusa nel nostro Paese.

Perché proprio il tip tap?

"Avevo sei anni quando sono entrata per la prima volta in palestra e mi ha affascinato fin da subito – afferma Lara – . Nei Paesi anglosassoni è molto praticato, qui è un settore di nicchia. Mi ha sempre seguito la mia insegnante Valeria Antonini e poi Ernesto Tacco (nome d’arte del fiorentino Andrea Mugnai, ndr)".

In cosa è veramente complicato il tip tap?

"Serve tanta concentrazione, difficile da mantenere per l’intera performance. Lo standard delle gare è di un minuto e quaranta secondi, questo è quanto stabilito dalla federazione, perché credo sia estremamente complesso riuscire a proseguire oltre quel tempo. Le più sollecitate? Le caviglie".

Arte a 360 gradi, perché in realtà non ti cimenti soltanto in quello...

"Frequento la quarta al liceo musicale Cardarelli, suono chitarra e sassofono. Al Conservatorio Puccini, studio la chitarra classica e sono al secondo anno propedeutico. Suonando uno strumento, mi viene anche più facile avere il ritmo dentro".

E il doppio impegno come si combina?

"Cerco di incastrare tutto anche con la scuola, i rientri, le orchestre. Ovviamente i docenti sanno tutto e mi vengono incontro, pure nelle mie assenze obbligate. In palestra mi alleno circa 3 ore e mezza alla settimana"

A proposito, hai seguito le orme di qualcuno in famiglia?

"No, nessun ballerino. Ho un fratello più grande che, pur, avendo fatto sport, non ha mai praticato la danza".

E cosa ne pensano i tuoi genitori, Lorena e Mario?

"Davvero molto contenti, seppur sia strano affrontare questo stile di ballo. Mi seguono sempre sia da casa e spesso anche alle gare. In Germania sarò soltanto con la mia insegnante, ma saremo in stretto contatto e poi saranno incollati al canale streaming dedicato della federazione, per vedermi competere".

Vicino alla top ten ai Campionati Europei in primavera, seconda agli Italiani Fids di luglio, adesso che aspettative hai?

"Un’avventura che potrà essere nuovo stimolo. Sarò molto felice di portare la mia danza e onorare l’impegno, pure per la Prodanza è una bella vetrina. Conoscerò nuove persone e mi auguro di classificarmi bene. Ballerò con un brano sulle note caraibiche di Habana Twist".

Nonostante tu sia la più piccola tra le concorrenti?

"Bello confrontarsi e mettersi in gioco con i più grandi, che praticano il tip tap da molto più tempo. Personalmente propongo lo stile americano, dove contano più il ritmo e il tempo rispetto agli altri. Forse una maggior freschezza potrebbe garantirmi perfino un vantaggio".

Scusa, ma casa non mi dire che tieni fermi i piedi. E il vicino del piano di sotto cosa ne pensa dei colpi delle tue ‘claquettes’?

"Assolutamente sì, provo in continuazione. Appena sento la musica, per provare qualche passaggio e alcuni passi. Però tranquillo, per evitare di infastidire, non indosso le scarpe con le placchette di metallo".