Da una parte la necessità di garantire la sicurezza e l’incolumità limitando situazioni di potenziale pericolo; dall’altra l’esigenza di sostenere famiglie e lavoratori che, a causa di quelle limitazioni, sono costrette a fare i conti con disagi importanti. Un tema sempre più attuale, quello delle ricadute sociali delle allerte metorologiche, che vede i sindacati rilanciare l’urgenza di politiche che vadano a i risolvere problemi. "Le continue allerte arancioni con relative chiusure delle scuole stanno penalizzando lavoratori e famiglie – afferma il segretario generale della Cgil, Luca Comiti –. Coloro che non hanno nonni a disposizione per tenere i minori a casa devono ricorrere a baby sitter oppure utilizzare ferie e permessi. Questo succede sia nel pubblico che nel privato e genera situazioni di disagio e disuguaglianza. Le allerte e le chiusure scuole, necessarie per salvaguardare la sicurezza dei cittadini, stanno diventando eventi non più episodici, ma strutturali: bisogna quindi ripensare anche all’organizzazione del lavoro, favorendo smart working, flessibilità orarie, strumenti per didattica a distanza e progettando un nuovo welfare di sostegno alle famiglie e ammortizzatori sociali per i lavoratori colpiti. È urgente creare un tavolo di confronto tra organizzazioni sindacali, datoriali ed Istituzioni per risolvere questa vera e propria emergenza sociale".
Un problema molto sentito anche nel comparto civile della Base navale della Spezia. In una lettera indirizzata all’ammiraglio Pierpaolo Ribuffo, comandante di Marinanord, Emanuele Bernardini di Fp Cgil, Carlo Pietrelli di Cisl Fp, Andrea Canali di Uil Pa e Christian Palladino di Flp Difesa, chiedono di "valorizzare l’istituto dello smart working nelle giornate interessate da ordinanze comunali riferite a stati di allerta arancione e rossa". Una richiesta, quella sindacale, da ricondurre "all’esigenza di limitare al massimo gli spostamenti di persone e veicoli sul territorio cittadino in previsione o in coincidenza di eventi meteo idrogeologici potenzialmente calamitosi, al fine di garantire la pubblica incolumità, in modo particolare, di quei soggetti i cui spostamenti determinano una circolazione veicolare molto intensa. Riteniamo che, tra quest’ultimi, rientrino a pieno titolo i dipendenti della Base navale spezzina". I sindacati di categoria sottolineano che "tra i principi del suddetto istituto rientra quello di ridurre in modo significativo gli spostamenti casa lavoro ed utilizzarlo per condizioni di particolare necessità, non coperte da altre misure.
mat.mar.