FRANCO ANTOLA
Cronaca

La sinistra si scalda per il contro-ribaltone E spuntano i nomi di Mannoni, Centi e Artioli

II giornalista Rai ospite domani della convention Cna insieme al ministro Orlando. Ma al Pd non piace l’idea di un ‘papa straniero’

di Franco Antola

E’ un puzzle non facile da comporre quello con cui la sinistra deve confrontarsi con l’avvicinarsi delle elezioni amministrative del 2022, quelle per intenderci in cui si giocherà la partita più grossa, l’elezione del sindaco della Spezia. L’obiettivo è quello di un contro-ribaltone che Pd e compagnia, con una destra divisa, considerano alla portata dello schieramento, a patto di non commettere errori sulla scelta del candidato alla successione di Peracchini.

Il confronto, almeno ufficialmente, non è ancora aperto, ma nei conciliaboli politici cominciano a circolare voci di possibili investiture, per ora al rango di indiscrezioni. A innescare l’ultima ricostruzione, a cui qualcuno attribuisce un qualche fondamento, è una notizia apparentemente slegata dai giochi della politica. E cioè l’arrivo alla Spezia, in veste di moderatore dell’assemblea elettiva di Cna, in programma domani nell’auditorium dell’Autorithy portuale, di un personaggio che già era stato indicato come possibile avversario della destra in terra ligure, prima in competizione con Giovanni Toti alle regionali, e successivamente proprio alla Spezia per il dopo Peracchini, ovvero Maurizio Mannoni, giornalista Rai di origini spezzine e riconosciute simpatie a sinistra. E’ solo un caso la sua presenza in città in occasione di una vetrina resa particolarmente qualificata dalla presenza del ministro Andrea Orlando e dall’economista Tito Michele Boeri? A qualcuno il dubbio è venuto: non è che sia stato proprio il ministro del Lavoro, considerato il più autorevole tessitore di alleanze in casa Pd, a suggerire Mannoni in quel ruolo, così da offrirgli un’occasione di visibilità e un primo approccio pubblico con l’establishment economico-imprenditoriale della città? Nessuno, ufficialmente, si sente di avallare questa ricostruzione. E comunque in casa dem c’è chi fa notare che l’invito è il frutto di una scelta autonoma del direttore di Cna, Angelo Matellini, voluta magari per ‘vivacizzare’ l’importante convention dell’associazione. Mannoni – nato alla Spezia e subito trasferitosi a Roma, ma con solidi legami in città – in realtà qualche chance potrebbe averla e d’altro canto quando è stato interpellato in proposito non ha escluso categoricamente la propria disponibilità a scendere in campo. Un’ipotesi, quella di Mannoni, tutta da verificare. Anche perché in casa Pd l’idea di un ‘papa straniero’ non viene coltivata con particolare convinzione.

Meglio un personaggio saldamente ancorato al tessuto cittadino, requisito da coniugare con un riconosciuto bagaglio di autorevolezza, competenza, caratura professionale e imprescindibili doti di "comunicatore". Un profilo non semplice da individuare. Qualche nome è già stato speso sotto traccia. Come quello della dottoressa Stefania Artioli che, doti professionali a parte – infettivologa, direttrice del reparto di Malattia infettive di Asl 5 – ha dalla sua un indiscutibile vantaggio… di genere. L’idea di una donna a guidare la nuova amministrazione potrebbe rappresentare una svolta, dicono i suoi estimatori. Altro nome echeggiato nelle passate settimane quello di un altro professionista, il dottor Alberto Funaro, presidente provinciale dei dottori commercialisti. Una scelta ‘civica’, considerata di un certo appeal. Sul fronte politico c’è chi guarda invece all’area occupata oggi da Roberto Centi, attuale consigliere regionale della Lista Sansa e al suo omologo in comune Guido Melley, attivissimo nell’opposizione all’attuale sindaco. Nessuno in casa democratica si sbilancia, arrivano per ora solo generiche indicazioni metodologiche. "In questa fase – commenta un autorevole esponente del partito – assieme agli alleati la ricerca deve privilegiare i contenuti e le risorse. Di sicuro vanno scelte le figure migliori, senza preclusione alcuna rispetto all’appartenenza di partito". Come dire: il Pd non non ha interesse a estrarre il coniglio dal cilindro ma si dice disponibile al più ampio confronto per approdare ad una scelta coerente con la volontà di restituire a Spezia il suo ruolo. La partita è appena cominciata, anche se maggio è dietro l’angolo.