La Pontremolese ancora al palo. Promesse verso un binario morto

L’intervento di Rfi al convegno fa arrabbiare gli attori portuali, che da decenni aspettano i lavori. Rixi cauto: "Se entro il 2026 terminano le opere finanziate col Pnrr, ci sono i soldi per intervenire" .

La Pontremolese ancora al palo. Promesse verso un binario morto
La Pontremolese ancora al palo. Promesse verso un binario morto

Il completamento del raddoppio della ferrovia Pontremolese sarà preso in considerazione solo dopo il 2026, quando il Pnrr avrà esaurito i suoi effetti e lo Stato potrà liberare nuove risorse. Chi si aspettava dal convegno “Sotto il segno del porto“ buone nuove su uno dei nervi scoperti del tessuto infrastrutturale connesso con lo Spezzino. La realtà andata in scena ieri mattina all’auditorium del porto è stata ben diversa, con Rfi a fare melina. Le parole pronunciate dall’amministratore delegato Gianpiero Strisciuglio, secondo il quale "la Pontremolese è un progetto complesso, da approfondire e aggiornare sotto il profilo tecnico e finanziario. Siamo a disposizione per portare avanti la progettualità" hanno provocato la netta replica della presidente dell’associazione degli agenti marittimi spezzini, Giorgia Bucchioni. "Apprezziamo le manifestazioni di intento, ma siamo imprenditori, di questo intervento si parla da anni, e oggi è incredibile sentirci dire che “ne riparleremo“. Questa è un’opera strategica e non smetteremo mai di sollecitare". A cercare di ricomporre la questione ci ha pensato, a conclusione del convegno, il viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Edoardo Rixi, secondo il quale "ogni ragionamento si potrà fare dopo il 2026, quando la fine del Pnrr libererà nuove risorse: l’impegno è di garantire la strategicità del progetto". Di certo, il fatto che sulla Pontremolese si tentenni ancora, non è piaciuto a molti. "Esprimiamo preoccupazione – dice Nicola Carozza, responsabile Confartigianato Trasporti – per le parole dell’ad di Rfi Gianpiero Strisciuglio che ha parlato dei costi di realizzazione e completamento della Pontremolese e del fatto che al momento non sia nei piani della società. Un brutta notizia: la politica locale deve interrogarsi se vogliamo come comunità portuale immaginare un porto competitivo nel futuro".

Matteo Marcello