
Via libera dal Comune di Levanto al nuovo corso della Levante Multiservizi, la società pubblico-privata che si occupa delle aree di sosta e parcheggi a pagamento (anche con le funzioni degli ausiliari del traffico), degli stabilimenti balneari pubblici e della gestione di ormeggi con noleggio di unità da diporto. Il consiglio comunale levantese, con il voto contrario della minoranza, ha approvato le linee guida del bando di gara per l’individuazione di un socio privato cui cedere il 40% delle quote e la gestione dei servizi, un atto necessario per dare continuità alla partecipata alla luce della scadenza – lo scorso 31 dicembre – del precedente contratto che legava Comune e partner privato. Il bando di gara che sarà pubblicato nelle prossime settimane conterrà alcune novità: la principale è senza dubbio l’introduzione, rispetto al bando precedente, della gestione della spiaggia libera attrezzata di cui il Comune è concessionario. Le altre concessioni demaniali marittime che rientrano nel bando sono quelle relative all’area della Pietra (diportisti dell’Associazione marinara e noleggio natanti), all’area nautica e allo specchio acqueo di Vallesanta, agli stabilimenti balneari Minetti e Casinò, nonché la concessione relativa all’area Portacanoe, sul lato destro del torrente Cantarana.
Nel bando anche tutta la partita legata alla gestione dei parcheggi pubblici a pagamento su tutto il territorio comunale, che prevede la progressiva sostituzione e integrazione degli attuali strumenti di controllo della sosta, il servizio di manutenzione, controllo e vigilanza, nonché l’attività di rilascio dei contrassegni per la sosta dei veicoli nelle vie e nelle piazze del centro cittadino soggette a limitazioni. La base d’asta fissata dal Comune per l’acquisto del 40% delle quote della società, è di 592mila euro: una somma individuata alla luce di una perizia commissionata dagli uffici a una commercialista spezzina, che ha fissato in 1,48 milioni di euro il valore attuale della società. Cifra, quest’ultima, che è stata criticata dall’opposizione: sia il consigliere Stefano Delbene, sia il collega Gino Lapucci hanno valutato non congrua la valutazione. Alla fine la pratica è passata con i nove voti favorevoli della maggioranza e i quattro delle opposizioni.
mat.mar.