
Isola del Tino, una bellezza sorprendente : "In un libro il racconto di un posto magico"
Partire da una sintetica brochure e arrivare oggi a stringere tra le mani un consistente e prezioso tomo di ben due chili e mezzo, tra pagine di carta - rigorosamente etica - e suggestive fotografie. Quasi due anni di lavoro, decine di antichi testi consultati e di testimonianze raccolte, nove Comandi della Marina militare coinvolti, ma soprattutto un lavoro corale che ha visto impegnati gli Amici dell’isola del Tino Odv e un’ampia rete di studiosi, specialisti di settore e appassionati cronisti. Con il contributo di ben 36 autori e 14 fotografi per un totale di 22 capitoli e 18 approfondimenti, il libro "Isola del Tino – Isola di sorprendente bellezza" è un’opera che ha raggiunto l’obiettivo prefisso di catturarne ogni peculiarità presentando così al mondo un’isola incantata; patrimonio dell’Unesco dal 1997. Il volume è stato presentato nella cornice del circolo ufficiali della Marina militare alla Spezia, da parte dell’associazione spezzina che conta oggi più di 700 soci (provenienti da tutta Italia e anche dall’estero) nella persona della sua presidente Elisabetta Cesari; alla presenza di molte autorità civili e militari.
A fare gli onori di casa il capitano di vascello Paolo Spina, capo ufficio servizi di presidio del comando interregionale Marittimo Nord che ha portato ai presenti i saluti dell’ammiraglio di divisione Flavio Biaggi. "Se chiedessero a me che cos’è l’isola del Tino – esordisce Elisabetta Cesari – io in un’ipotetica carta geografica, invece dei confini, dei colori e delle isoipse, metterei i volti delle molte persone che hanno condiviso con me questi anni di attenzione per l’isola. Questo è stato uno dei progetti più belli e più incredibili, la cui condivisione massima è stata con gli amici del Cai della Spezia che da più di trent’anni mantengono l’isola con amore e sono autori del libro insieme a noi".
Ma chi sette anni fa, come ricorda Cesari, ha instillato nell’ammiraglio di squadra Giorgio Lazio, vicepresidente dell’associazione, l’idea di "rendere un’isola militare, un’isola accogliente restituendola al territorio" è il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini: "E’ proprio così. Quando ho conosciuto l’ammiraglio Lazio, parlando con lui a proposito di quest’ isola, l’ho definita “l’isola che non c’è“ perché a noi spezzini era interdetto l’accesso tranne che per la festività del nostro patrono del golfo San Venerio. Oggi invece possiamo dire che l’isola c’è". L’isola c’è davvero ed è fruibile anche a occhi chiusi: il libro è stato infatti scritto anche in braille (nel sistema di scrittura tattile a rilievo per non vedenti e ipovedenti). L’ulteriore pregio lo aggiunge l’ammiraglio Lazio: "La cosa bella – dice - è che gli autori di questo libro vengono da luoghi professionali più diversi tra loro e non solo del territorio locale ma anche nazionale e questo è il vero valore aggiunto. Stiamo parlando infatti di un’isoletta di meno di due chilometri di diametro che si gira a piedi in un attimo ma che è stata capace di riscuotere un interesse incredibile".
Alma Martina Poggi