
’Affogo’ di Dino Lopardo aprirà domani il festival
Due spettacoli e un incontro per la prima tappa di ‘Tutta la vita davanti - Festival di teatro per vecchi del futuro’, di scena al Dialma di Fossitermi con l’organizzazione degli Scarti e la direzione artistica di Alice Sinigaglia. Il festival si apre domani (poi prosegue anche sabato e domenica) alle 18.30 con ‘Affogo’ di Dino Lopardo, con in scena Mario Russo e con Alfredo Tortorelli, finalista In-Box 2024/25 e Premio di Drammaturgia 2024 SuiGeneris | ToFringe. Nei circa 60 minuti di ‘Affogo’ di Lopardo, Nicholas è sia vittima che carnefice. Cresciuto con zii ottusi, sogna di diventare un campione di nuoto, ma teme l’acqua. Una vasca da bagno rappresenta la sua infanzia: il ricordo di quel tempo in cui la sua compagna di avventure era una papera giocattolo. Le sue condotte aggressive, tra bullismo e violenza, sono una reazione a insicurezze profonde, un disperato tentativo di affermare sé stesso. Ma dopo un gesto irreparabile, la sua vita cambia per sempre.
Poi, dall’auditorium, alle 19.45 ci si sposta nel foyer per la presentazione di ‘Play the Critic! 2025’: insieme ai tutor di Stratagemmi Prospettive Teatrali e agli studenti dei laboratori di critica teatrale di La Spezia e Sarzana, verrà presentata la pubblicazione cartacea, esito del percorso di osservazione della stagione di teatro contemporaneo Fuori Luogo 14 e della stagione prosa del Teatro degli Impavidi di Sarzana.
A chiudere la giornata, con inizio nell’auditorium alle 21.45 (dura circa 45 minuti), ‘Rosso Reloaded’ di Gruppo Uror, di e con Evelina Rosselli e Caterina Rossi. Con maschere e marionette, Gruppo Uror in ‘Rosso’ affronta l’enigma più antico: la Morte. Sul palco, un mondo capovolto prende forma. Al centro, Rosso: una marionetta viva, materia che si anima per sfidare la fine. Al suo fianco, una performer le dà voce e corpo, giocando ruoli sempre nuovi. Insieme attraversano la favola – forse Cappuccetto, forse no – in cerca di risposte impossibili. In questo rito ironico e struggente, la Morte viene sfidata, sedotta, danzata. Per provare, almeno in scena, a farci pace. Il loro lavoro affonda le radici in studi filosofici, letterari, musicali e artigianali, e si traduce in una pratica performativa che cerca nel corpo, nella maschera, nella luce e nella materia un linguaggio capace di abitare il mistero della scena e il suo riflesso nello sguardo di chi guarda.
Info e biglietteria (anche sulla piattaforma online Vivaticket) direttamente al Dialma di via Monteverdi 117, al 333 2489192 (anche via whatsapp) o a [email protected].
Marco Magi