REDAZIONE LA SPEZIA

Il recupero della Marinella Quasi ultimati i lavori La spiaggia potrà riaprire

Imminente la conclusione del 3° lotto degli interventi per rendere sicura la baia. Posizionate le reti paramassi per arginare lo sgretolamento della falesia.

Il recupero della Marinella Quasi ultimati i lavori La spiaggia potrà riaprire

Presto i bagnanti alla Marinella. La decima spiaggia del litorale lericino, quella della Marinella di San Terenzo, chiusa da un decennio per lo sgretolamento della falesia, a giorni riapre. E’ imminente il completamento della passeggiata che delimita l’arenile, dietro il castello, e si snoda sino alla scogliera formando la baia più esotica del Golfo. Sollievo per i santerenzini.

Dopo anni di divieto di accesso alla baia, si stanno per concludere i lavori del terzo lotto finalizzati alla riapertura totale della passeggiata, con consolidamento della falesia che sovrasta la baia. L’ intervento, finanziato con 430 mila euro, consentirà l’accesso all’ultima insenatura preclusa di tutto il litorale lericino. Le opere sono finanziate, per il 90 per cento dal Fondo strategico regionale che ha destinato oltre 350 mila euro al Comune di Lerici per intervento. Il progetto diviso in tre lotti fu approvato 5 anni fa dall’amministrazione Paoletti.

"I lavori dei primi due lotti sono stati completati – spiega l’assessore Marco Russo – e hanno garantito l’apertura della prima parte di passeggiata e della spiaggia, impegnando risorse di bilancio comunale per circa 400 mila euro e il finanziamento regionale di 800 mila euro. L’ultimo intervento, dal punto di vista tecnico, è analogo a quello già effettuato nelle aree dei primi lotti: posizionamento di reti, finalizzato al consolidamento della falesia, che si integrano nell’ambiente naturale. La superficie, dopo la pulizia dagli arbusti e disgaggio delle parti pericolanti, viene coperta con reti di acciaio che, poste in tensione mediante barre d’ancoraggio e chiodature, contengono il fenomeno naturale dello sgretolamento evitando distacchi. Il progetto complessivo prevede la realizzazione di chiodatura anche nella parte alta della falesia ancorando le reti nella zona piana, fino al confine dei giardini delle proprietà private. Come già avvenuto nel primo e secondo lotto, vengono captate le acque meteoriche che sono causa prevalente dei fenomeni erosivi".

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