È il principale strumento di finanziamento del territorio, che dal turismo trae linfa per tutta una serie di servizi non solo legati all’accoglienza ma anche alla difesa dell’essenza stessa del territorio. Il destino della Cinque terre Card spaventa un po’ tutti: non solo il Parco nazionale, ma soprattutto quella grande rete di attività pubbliche e private che dall’ente di Manarola trovano ogni anno sostentamento economico. Il primo pensiero va all’Ati 5 Terre, il consorzio che gestisce in appalto per conto del Parco i servizi turistici: oltre cento lavoratori – quasi tutti del luogo – sparsi in questo pregiato lembo di terra. "Siamo molto preoccupati, perchè dipendiamo dalla Cinque terre Card – afferma la presidente Caterina Natale – rappresentiamo piu di cento persone, gente del territorio con decenni di esperienza, che lavora in un sistema che oggi viene messo a rischio. Ne abbiamo passate tante, ma questa è una tegola con cui davvero rischiamo di fare i conti, e le persone non sono numeri". A patire un calo nelle vendite della carta servizi è anche il settore agricolo, che ogni anno riceve circa un milione di euro di contributi. "In questa iniziativa non ci vedo nulla di buono per il territorio – spiega Heydi Bonanini, presidente del Consorzio Sciacchetrà – anzi, va nella direzione contraria a quella auspicata. Questa non è certo la soluzione per limitare i gruppi, che sono il vero problema. Attraverso il Parco si regge in piedi un sistema virtuoso che tocca l’accoglienza turistica, l’agricoltura e la manutenzione del territorio, se venisse ridimensionata la Card ne risentirebbe tutto il tessuto sociale ed economico. Non neghiamo che ci sia un problema di overtourism, ma va affrontato sedendosi tutti a un tavolo" Molta delusione sul modus operanti di Regione Liguria è espressa anche dalle associazioni di categoria: solo tre giorni fa avevano inviato una lettera a Regione Liguria per essere ascoltate urgentemente, ma l’incontro è stato fissato il prossimo 8 gennaio, a piano già approvato. "Siamo costretti a evidenziare la mancata collaborazione di Regione Liguria – dicono Confcommercio, Confartigianato, Cna e Confesercenti –. Non possiamo fare a meno di esprimere il nostro sdegno e metteremo in campo ogni azione utile per contrastare questo modo di operare e di prendere decisioni senza condivisione"
Matteo Marcello