ALMA MARTINA POGGI
Cronaca

"Il porto di Carrara sotto Livorno". La Lega presenta l’emendamento

Ma la proposta fa discutere. Paita: "Sarebbe un errore". La sindaca Arrighi: "Le nostre priorità sono altre"

La senatrice di Italia Viva Raffaella Paita

La senatrice di Italia Viva Raffaella Paita

È una di quelle suggestioni che ritornano ciclicamente, spinte dal vento della politica. Lo stesso che a volte spariglia le carte a insaputa del banco. Due giorni fa il parlamentare della Lega Andrea Barabotti, affezionato a questo tema già dall’inverno scorso, ha presentato un emendamento al decreto infrastrutture proponendo di passare il porto di Marina di Carrara, attualmente inserito nell’Adsp del Mar Ligure Orientale, sotto la giurisdizione dell’Adsp del Mar Tirreno Settentrionale, della quale fanno parte Livorno e Piombino. E le prese di posizione non si sono fatte attendere. "Il futuro del porto di Marina di Carrara deve essere deciso qui". "Il porto di Marina di Carrara – ha commentato la sindaca apuana Serena Arrighi – è un’infrastruttura vitale per tutta la nostra provincia. Dalla sua crescita e dal suo sviluppo passano la crescita e lo sviluppo non solo di Carrara, ma di tutto il nostro territorio. Consapevoli di questa importanza da tempo come amministrazione ribadiamo come la priorità a oggi sia una: arrivare in tempi brevi all’approvazione del nuovo piano regolatore portuale, documento fondamentale per consentire al porto di proseguire quel percorso virtuoso ormai avviato da tempo che oggi si scontra con i limiti di uno strumento urbanistico vecchio addirittura di 44 anni. Per questo motivo, se l’onorevole Andrea Barabotti vuole fare qualcosa di concreto per il nostro territorio, solleciti il ministero a sbloccare finalmente l’iter, lasciando poi che sia il territorio a decidere quale strada dovrà prendere l’Autorità di sistema portuale". Per la sindaca se il porto di Marina di Carrara debba restare assieme alla Spezia o unirsi a Livorno e Piombino è "argomento troppo importante per anche solo pensare di poterlo risolvere con un emendamento. Una decisione di questa portata deve essere frutto di un percorso di condivisione che non può fare a meno che coinvolgere il territorio stesso, a partire ovviamente dalle istituzioni che lo rappresentano". E la senatrice di Italia Viva Raffaella Paita non è da meno: "I due porti sono complementari ed entrambi hanno beneficiato di una visione unitaria che offre grandi prospettive e potenzialità di sviluppo. Per questo, mi auguro che nessuno abbia l’intenzione di seguire la proposta che ciclicamente qualcuno prospetta di dividere i due porti. Da parte mia mi opporrò in ogni sede".

Roberta Della Maggesa