
Il nostro territorio
Aglio, cipolla bianca, indivia scarola, indivia riccia…sono i prodotti che i ragazzi delle classi seconde della "Mazzini-Pellico" coltivano da diversi anni agli Orti di San Giorgio, con il progetto "Orto in condotta" realizzato in collaborazione con Slow Food. Obiettivo primario dell’iniziativa è avvicinare i ragazzi alla coltivazione biologica, salutare, che non inquina, che rispetta l’ambiente, la stagionalità, la biodiversità, mettendo in risalto l’importanza dell’agricoltura a Km 0. Una volta al mese, a turno, i ragazzi si recano nelle piane sottostanti il Castello San Giorgio, dove il Comune ha realizzato dei "mini-orti" in vasconi di legno a disposizione delle scuole. Pulire le vasche, rinnovare la terra, distendere concime rigorosamente organico, interrare le piantine, liberarle dalle erbacce e, dopo la preparazione, vedere come nascono gli ortaggi, si sviluppano e, finalmente, sono pronti per essere raccolti. "Personalmente sono molto contenta - afferma un’alunna- perché si tratta di un progetto che ci permette di mettere in pratica concretamente gli obiettivi dell’Agenda 2030 che studiamo sui libri. Attraverso queste attività possiamo capire quanto tempo, lavoro e risorse servano per ottenere dei prodotti sani, coltivati rispettando i tempi naturali, senza uso di sostanze chimiche e conservanti." Continua un compagno: "I nostri prodotti sono a "Km 0" cioè hanno una relazione stretta con il luogo in cui viviamo: ciò crea grossi vantaggi nutrizionali perché il cibo non subisce il trasporto e i trattamenti per conservare il prodotto fino al luogo di destinazione. Non siamo più abituati a comprare ortaggi stagionali, ma prodotti che arrivano dall’altra parte del mondo che, dopo essere stati trattati con conservanti chimici, vengono trasportati nelle stive delle navi per giorni e giorni, causando oltretutto maggior inquinamento." Insieme alle attività "sul campo" i ragazzi imparano a conoscere anche le produzioni tipiche del nostro territorio, come le arance "Pernambucco", un tempo note ed esportate in tutta Europa e oggi nuovamente presenti nell’aranceto adiacente gli orti.
In un mondo dominato dalla grande distribuzione e dai fast-food, avvicinarsi alle piccole coltivazioni locali con semplici gesti di cura e di rispetto dell’ambiente, abituarsi ad una sana e variegata alimentazione basata anche sui piatti della tradizione, sono buone pratiche che i ragazzi acquisiscono concretamente, sperimentando in prima persona i vantaggi della produzione a Km 0.