
La rimozione della barca è costata cara al gestore del porticciolo di Bocca di Magra. Il braccio di ferro tra un residente e la società che cura l’attracco turistico di proprietà del Comune è finito in Tribunale e il giudice ha accolto la tesi dell’avvocato Gianfranco Borrini (in foto) per conto di Raffaele Bertini che si era visto trasferire coattivamente il natante dall’acqua alla terra ferma all’inizio dell’estate. Il problema è sorto in apertura della stagione quando nella composizione degli spazi all’interno dell’attracco, riservati ai residenti, qualche storico titolare era risultato improvvisamente irregolare, secondo il criterio adottato dalla società. Una situazione controversa alimentata anche dalla mancanza di una graduatoria aggiornata degli aventi diritto a un posto con tariffe agevolate rispetto ai clienti esterni. La brucella, storica barca dei pescatori amegliesi, era stata quindi rimossa dal gestore Italia marine service e sistemata in un cantiere navale chiedendo inoltre il pagamento delle spese di ormeggio e di trasferimento, riservandosi anche il diritto di esercitare la ritenzione sull’imbarcazione in caso di mancato saldo dei servizi erogati. Il ricorrente non ha accettato le condizioni e ha aperto un contenzioso chiedendo al Tribunale della Spezia di accertare l’illegittimità della ritenzione. L’avvocato Borrini ha dimostrato che il servizio fornito dal gestore non fosse di vigilanza attiva bensì assimilabile al portierato o alla guardiania e non affatto autorizzato alla privazione del possesso di un bene contro la volontà del possessore. Il giudice Ettore di Roberto ha quindi condannato Italia Marine Service al rimborso delle spese della causa oltre ovviamente alla restituzione del natante e la rimessa in acqua.
m.m.