
In una terra come quella di Levanto che ha nella vocazione e ricezione turistica la base principale dell’economia e dell’occupazione ci sono progetti rimasti nel cassetto da diversi anni. Piani di sviluppo, idee innovative che potrebbero garantire il cambio di passo sfruttando in alcuni casi le potenzialità già radicate ma anche ipotizzare programmi di investimento sicuramente costosi da condividere anche con i fedeli difensori della storia. Escono dai ricordi i confronti sulla ristrutturazione dell’edificio del Casinò ma anche le intenzioni di dare un nuovo volto al porticciolo della zona di Vallesanta. E sul tema del traffico ? I nuovi parcheggi, le bretelle e le altre soluzioni alternative per evitare il transito nel centro del paese che fine hanno fatto? Lo chiederemo nel nostro viaggio a Levanto ai tre candicati a sindaco Gino Lapucci, Stefano Delbene e Luca Del Bello che stanno preparando gli incontri con i concittadini presentando la loro ricetta per cambiare e migliorare la cittadina che sta chiudendo un’estate comunque diversa dalle precedenti ma con dati sicuramente confortanti rispetto alle pessime previsioni di primavera quando l’emergenza sanitaria sembrava dover far saltare la stagione. Levanto ha un simbolo rappresentato dal Casinò, edificio storico che ha scandito il ritmo della località marinara. La struttura che si sviluppa su più piani è di proprietà del Demanio ed è in larga parte affidata in concessione alla società Levante Multiservizi. Il piano terra, adibito a area ricettiva e di ristorazione è invece staato assegnato, tramite bando, ad un privato. Ma quali sono le potenzialità dell’edificio nel suo complesso? Vediamo cosa ne pensano i protagonisti.
Massimo Merluzzi