
L’indagine dei finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria ha permesso di sequestrare merce per 30mila euro
Merce contraffatta venduta attraverso i social. È quanto scoperto dalla Guardia di finanza a Maissana, in alta Val di Vara, con la merce – valore stimato circa 30mila euro – che è stata sequestrata. Nel mirino dei finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria, guidato dal maggiore Andrea De Gennaro, è finita l’attività di una donna. Le indagini sono state avviate a seguito del monitoraggio della rete internet: un’attività di routine al fine di contrastare i fenomeni di commercializzazione online di articoli di abbigliamento ed accessori verosimilmente contraffatti, che spesso porta all’individuazione di possibili illeciti.
Proprio dal controllo del web è stata individuata una pagina di un noto social network – con un seguito di circa tremila utenti – riconducibile ad una donna residente nel comune dell’alta Val di Vara, che pubblicizzava per la vendita diversi articoli riportanti i marchi di noti brand della moda. Gli investigatori, insospettiti dall’insolita modalità di commercializzazione dei prodotti, della specie e dalla mancata indicazione del prezzo di vendita – per l’effettuazione dell’ordine, infatti, si faceva rinvio ad un link WhatsApp – dopo l’effettuazione di ulteriori approfondimenti procedevano a inviare segnalazione alla Procura. E proprio dal magistrato è partito il decreto di perquisizione domiciliare e sequestro nei confronti della venditrice, finalizzato a riscontrare l’effettiva disponibilità di merce contraffatta.
Nei giorni scorsi il blitz dei finanzieri del comando provinciale della Spezia, durante il quale i militari rinvenivano svariati accessori d’abbigliamento tra cui borse, scarpe, portafogli e pochette recanti i marchi di note aziende quali Fendi, Chanel, Louis Vuitton, Nike, Gucci, Yves Saint Laurent, Miu Miu e Celine, del valore stimato di circa trentamila euro, che per qualità e confezionamento, apparivano verosimilmente non originali e, di conseguenza, posti sotto sequestro. Per tali prodotti verranno effettuate le necessarie perizie al fine di confermarne o meno la genuinità e determinare l’eventuale configurazione dell’ipotesi di reato formulata dalla Procura, ovvero quello della vendita di merce contraffatta. Parallelamente, l’attività dei finanzieri spezzini va avanti con ulteriori accertamenti per risalire al luogo di provenienza dei prodotti posti sotto sequestro.