
di Roberta Della Maggesa
Quando si dice l’eterogenesi dei fini. Tramontata l’ipotesi di un possibile utilizzo in chiave turistica, il tunnel Buggi-Monesteroli potrebbe tornare a svolgere la funzione originaria, ossia quella di condotta deputata al trasferimento dei liquami. Solo che nelle intenzioni di chi in queste settimane lavora alacremente al progetto di una seconda vita per la galleria, gli scarichi viaggerebbero oggi in direzione uguale e contraria. Non dalla città verso l’angolo più selvaggio e romantico della riviera, così come concepito alla fine degli anni ’60, quando si affidò all’impresa Ferrari la realizzazione di un maxi traforo per sversare in mare le acque nere degli spezzini. Bensì, dal paradiso cristallino che si apre ai piedi della celebre scalinata su su fino alle porte della città. L’idea progettuale – questo è quanto trapela a margine di una fitta rete di incontri che avrebbe già coinvolto gli uffici tecnici degli enti locali e i referenti di Ato idrico, Parco e società di gestione dei servizi – sarebbe quella di realizzare a Monesteroli una vera e propria stazione di pompaggio dei liquami provenienti da Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore (per Monterosso l’ipotesi al vaglio è quella di sfruttare il più vicino impianto di Vallesanta, tra Levanto e Bonassola). Gli scarichi delle Cinque Terre arriverebbero, grazie a una rete di tubazioni sottomarine, fino a Tramonti. E all’altezza di Monesteroli sarebbero letteralmente spinti verso l’alto per essere convogliati all’interno della galleria e poi accompagnati in direzione dei Buggi. Destinazione ultima il depuratore degli Stagnoni. Insomma, niente più pista ciclopedonale, né trenino elettrico per traghettare i crocieristi verso il mare più blu della provincia, ma un centro di smistamento degli scarti fognari a due passi dall’area marina protetta.
A confermare le indiscrezioni è il consigliere regionale del Partito democratico Davide Natale, profondamente indignato. "Voci sempre più insistenti – racconta l’esponente dem – danno per certa l’esistenza di un’idea progettuale per la realizzazione di una stazione di pompaggio dei liquami a Tramonti. Chi lavora a questa soluzione, se così vogliamo chiamarla, sta seriamente valutando l’ipotesi di sfruttare la galleria Monesteroli-Buggi non per portare i turisti al mare – sogno a lungo coltivato dall’amministrazione Peracchini e rispetto alla quale ho sempre manifestato posizioni di aperta contrarietà – ma per trasferire in città gli scarichi fognari delle Cinque Terre. Il problema della depurazione delle acque nere dei borghi marinari deve ovviamente essere risolto, su questo siamo tutti d’accordo. Ma immaginare di investire denaro pubblico in un’opera che avrebbe senza dubbio un pesante impatto ambientale e paesaggistico su uno dei luoghi più incontaminati del nostro territorio è un autentico delitto". Sul tema l’esponente del Pd nelle prossime settimane presenterà un’interrogazione in Consiglio regionale. "Ben vengano – argomenta – proposte per un possibile utilizzo dei fondi del Pnrr per migliorare il sistema di depurazione delle Cinque Terre. Sono altrettanto favorevole a qualsiasi soluzione che dirotti risorse economiche sulla valorizzazione di Tramonti, ma i soldi devono essere investiti su progetti pensati per il bene del territorio, per contrastare il dissesto, migliorare la sicurezza dei borghi,ripristinare le attività agricole compromesse da frane e smottamenti, magari proprio sfruttando le risorgive presenti in galleria. Non certo per creare una stazione di pompaggio dei liquami nelle acque cristalline di Monesteroli". Quindi, l’affondo politico. "Pierluigi Peracchini ne è al corrente? Se così non fosse, sarebbe un fatto grave. Perché il sindaco della Spezia è anche presidente della Provincia, siede nella Comunità del Parco ed esprime propri rappresentanti nel direttivo dell’ente di Manarola e nel cda di Iren. Altrettanto grave sarebbe però se al primo cittadino del capoluogo la cosa fosse nota. Perché non è così che si tutela il territorio".