REDAZIONE LA SPEZIA

I droni impiegati per l’ambiente Vigileranno sui dragaggi e l’aria

L’Authority affida la progettazione per la fornitura a una società di generali in riserva dell’Esercito "Vogliamo traguardare nuovi orizzonti di monitoraggio per armonizzare il rapporto fra lo scalo e la città"

Innovazione. E’ la parola chiave del futuro del porto. Sottintende un’imponente mole di progetti che trovano propellente finanziario nei fondi del Pnnr e spinta dalle nuove tecnologie. Fra queste c’è quella dei droni, i velivoli a controllo remoto che permettono di visualizzare dal cielo quel che accade sulla terra. E’ del 30 dicembre scorso la determina del segretario generale Federica Montaresi per l’affidamento ad una società specializzata - la ITress srl con sede a Casalecchio di Reno - della "Progettazione della fornitura di droni e del relativo servizio ai fini principali di security portuale compreso il supporto specialistico al rup" come recita l’intestazione dell’atto pubblicato all’albo pretorio dell’ente di via del Molo che rimanda al dottor Federico Filesi, il rup, per funzioni di interfaccia e coordinamento delle azioni. L’affidataria dell’appalto (la cui offerta è pervenuta tramite la piattaforma Net4Market) sarà destinataria di 136.500 euro.

"La volontà è quella di cogliere tutte le potenzialità applicative dei droni in ambito portuale non solo sul piano prioritario della security ma anche del monitoraggio ambientale" spiega il presidente dell’Autorità di sistema portuale Mario Sommariva che già quando era segretario dell’Autorità portuale di Trieste aveva dato il la all’impiego dei velivoli ai fini dei controlli antiterrorismo. Proprio quell’esperienza lo ha portato ad allargare lo spettro della sperimentazione dei mezzi per verificarne l’impiego anche come eco-sentinelle. "L’ìdea è quella di stimolare e sviluppare, se tecnicamente possibile, la configurazione ai fini del monitoraggio della qualità dell’aria e quindi dei fumi delle navi da crociera per la migliore cognizione del fenomeno". Questa, attualmente, è conseguenza degli accertamenti effettuati dalle centraline dell’Arpal. Non c’è alcuna norma, infatti, che prescriva controlli a camino per le navi (si invece per le industrie). Quelli esistenti si svolgono a distanza: attraverso la centralina di via San Cipriano che ’capta’ anche l’inquinamento da traffico veicolare ed è esposta al gioco dei venti. "E’ bene ribadire che i controlli non hanno evidenziato violazioni normative. Ma la strategia del porto green e dello sviluppo armonico dello stesso può passare anche da analisi non dovute ma utili" spiega il presidente. A breve ci sarà un summit operativo con i tecnici della Itres, società specializzata nella configurazione di sistemi di sicurezza e nata per iniziativa di generali in riserva dell’Esercito. C’è da capire come, con i droni, si possa allargare l’orizzonte ispettivo alla tutela dell’ambiente, nella concertazione delle azioni con Capitaneria di Porto, Marina Militare, e degli enti preposti al controllo degli spazi aerei.

"Pensiamo già di usare i droni per il monitoraggio dei dragaggi. In quel caso potrebbe essere di utilità il ricorso a quelli subacquei", riflette il presidente Sommariva rimandando alle analisi degli esperti la fattibilità.

Intanto la prospettiva di utilizzo certa dei droni è quella in materia di security. Si salda all’interno del più ampio processo per lo sviluppo dei sistemi di sicurezza per il controllo e la prevenzione di incursioni ai danni di navi, impianti nel porto e persone gravitanti all’interno dello scalo. La procedura d’insieme è stata avviata dall’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale lo scorso ottobre. Si traguarda l’implementazione del Grande Fratello costituito dalla videosorveglianza già presente nello scalo; la stessa passerà per una sala di controllo e nuovi apparati finalizzati. I dispositivi saranno posti "in prossimità degli obiettivi a maggior rischio sicurezza (terminal delle navi da crociera, gasiere, petroliere, inclusi due punti ad est e ovest della diga foranea) e di inquinamento ambientale, offrendo così un’eccellente incremento di sicurezza portuale in termini di efficienza e prontezza di attivazione in caso di emergenza" è scritto nella relazione di presentazione del progetto che ha portato intanto all’affidamento alla Mag International srl con sede legale a Roma di studio e prime forniture. Ci vorrà poi un anno per l’installazione e il collaudo di tutti gli apparati, hardware e software.

Corrado Ricci