
Nuovo caso di uno spezzino che ha contratto il covid, ma l’Asl non gli ha fatto il tampone e quindi la sua positività non risulta. E ora, col green pass scaduto e dovendo ancora fare la seconda dose del vaccino, si ritrova bloccato a causa del tardivo tracciamento. E’ capitato a un ragazzo di 23 anni, S.Q., che è stato contagiato insieme alla sua famiglia, padre, madre e fratello. Ma mentre loro sono stati chiamati per il tampone, lui invece no. Pertanto è un contagiato ’fantasma’, non può avere il green pass per la guarigione e non può fare neppure la seconda dose perché appena guarito. Con evidenti problemi anche sul lavoro, dove deve presentare il tampone tutti i giorni sottoponendosi alle lunghe code in farmacia, mentre invece avrebbe diritto alla certificazione verde.
Durante il periodo di quarantena in casa, dimenticato dall’Asl e avendo scoperto di essere positvo perché si è fatto da solo un tampone antigenico, ha chiesto se poteva andare a fare il tampone in farmacia. Ha telefonato e gli è stato risposto che, sapendo già di essere positivo, non poteva muoversi. Così quando finalmente è stato sottoposto al tampone, è risultato negativo. E quindi non ha potuto dimostrare di aver preso il covid e di essere guarito, perché il tampone positivo fatto da solo non vale. Che l’aumento esponenziale dei contagi a cavallo tra le festività natalizie e l’avvento del nuovo anno abbia generato delle difficolta nel tracciamento di Asl 5, non è una novità. Ma è certo che a causa dei ritardi nel tracciamento, per il momento il giovane spezzino non potrà beneficiare di un green pass aggiornato e questo perché secondo le indicazioni una persona guarita da covid deve attendere almeno 4 mesi prima di sottoporsi a nuova vaccinazione.
M.B.