
Da tre giorni è iniziato il pre ritiro allo stadio comunale di Follo
Quando nel 2018 Guido Angelozzi tornò alla guida tecnica delle Aquile, arruolò da subito l’osteopata Riccardo Contigliani, ex Lazio e Verona, per la prevenzione e il recupero degli infortunati. Una scelta ripagata dai soli 16 infortunati nel campionato della promozione in A e da altrettanti nel torneo successivo. A distanza di qualche anno il ds Stefano Melissano, l’ad Andrea Gazzoli e mister Luca D’Angelo hanno nuovamente dato fiducia al professionista lunigianese che, lunedì scorso, ha effettuato nel suo centro aullese test statico-dinamici consistenti in esame barodometrico, spirotiger e spinal mouse, valutazione posturale osteopatica, biobit, squat test con telecamere, nordic computerizzato per la valutazione degli hamstring e valutazione neuromuscolare, visita podologica. Ieri mattina, al centro sportivo ‘Ferdeghini’, gli atleti in maglia bianca hanno effettuato test cardiopolmonari, mentre nel tardo pomeriggio, al centro sportivo di Follo, hanno svolto il primo allenamento della stagione. A presiedere la seduta un sorridente e rilassato mister Luca D’Angelo, supportato dai collaboratori tecnici Massimo Gazzoli, Roberto Alberti, Paolo Tommei e Luca Mora, quest’ultimo indimenticato ex aquilotto tra gli ‘eroi’ della promozione in Serie A del 2020. Oggi si svolgerà un’altra seduta di allenamento sul terreno del centro sportivo della bassa Val di Vara; a seguire, domani mattina, il gruppo aquilotto partirà alla volta del ritiro di Santa Cristina di Val Gardena, località situata tra Ortisei e Selva Val Gardena, a 1300 metri di altitudine, con allenamenti previsti al campo sportivo Mulin da Coi. La preparazione si svolgerà fino al 31 luglio. Non prenderà parte al ritiro Vignali, alle prese con la riabilitazione; possibile che anche Bandinelli e Soleri, reduci da infortuni, raggiungano la Val Gardena tra qualche giorno, dopo le cure mediche idonee. Assenti gli ‘esuberi’ Serpe, Cugnata e Antonucci. Tra qualche giorno raggiungerà il gruppo anche Lapadula.
Fabio Bernardini