Giovane chef muore stroncato da infarto. Malore letale in cucina

Tragedia all’ora di cena al ristorante "La luna del pozzo" di Lerici. Perde la vita Jnghemar Torriti, 33 anni, cuoco e socio del locale

Lo chef morto nel suo ristorante

Lo chef morto nel suo ristorante

Lerici (La Spezia), 24 luglio 2023 – Il malore lo ha colto improvvisamente mentre armeggiava ai fornelli per preparare le pietanze ordinate dai clienti del ristorante. Erano le 21 di sabato quando Inghemar Torriti – chef e socio del locale "La luna nel pozzo" di Lerici – è sbiancato in volto e si è seduto su una sedia. Al suo fianco c’era il socio Davide Pascalizi.

La testimonianza: “Era una roccia, siamo sconvolti”

"Per favore dammi un bicchiere d’acqua con un po’ di zucchero" sono state le sue ultime parole. L’assist premuroso c’è stato, insieme alla richiesta di intervento di un’autoambulanza e al prodigarsi di militi e medico del 118 nell’effettuare le manovre rianimatorie; tutto vano.

Il giovane chef è spirato davanti agli occhi del collega, sgomento. "In giornata non aveva palesato malesseri. Mai, in passato, aveva riferito di problemi di salute. Era una roccia.." dice Davide ricostruendo la tragedia e interrogandosi sulle ragioni del decesso.

Il caldo, presumibilmente, ha fatto la sua parte, nonostante l’aria condizionata. Ma Jnghemar, residente al Ruffino, aveva solo 33 anni, era nel pieno della vita e della forza. Quella che, malgrado le alte temperature degli ultimi giorni, l’aveva indotto ad allenarsi per partecipare a settembre ad un torneo di ‘pattina’ sulla spiaggia a San Terenzo.

«Nulla poteva far pensare ad una fine prematura" dice Davide, grande amico ancor prima che socio di Jnghemar. "Ci eravamo conosciuti lavorando insieme in un ristorante di Lerici. Nel 2018 avevamo deciso di lanciarci nell’avventura imprenditoriale, confidando nelle nostre capacità".

Il successo non aveva tardato ad arrivare. Poi c’era stato il Covid-19 ma, finita l’emergenza, l’attività era ripresa alla grande. E ora è grande il cordoglio. Tanti i messaggi per lo chef, tra cui quello del fratello Alessio: “Addio caro fratello mio me l’hai combinata grossa questa volta ....lasciarmi a soli 33 anni”. 

E poi le parole della pagina Facebook di Agorà Lerici: “Morire a 33 anni per un malore è assurdo. Non si trovano parole, si rimane sconvolti. Tanto più che Jnghemar era proprio una bella persona, ha messo su un bel locale, ha combattuto per tenerlo su durante le chiusure Covid, anche con i finger food per gli aperitivi. Ha ripreso la situazione in mano mettendoci su tanta competenza e tanto entusiasmo, stava andando tutto bene”.

Sabato sera la tragedia, nel bel mezzo di una serata di lavoro intenso e di soddisfazioni, quelle date dai clienti, fra cui alcuni amici di Jnghemar.

Uno choc anche per loro assistere ad un crescendo di momenti difficili da dimenticare: l’agitazione in cucina, l’allarme al 118, l’arrivo a razzo dei militi della Pubblica assistenza di Lerici e poi dell’automedica del 118, l’adoperarsi dei sanitari nel massaggio cardiaco e nelle altre manovre rianimatorie. Tutto vano, purtroppo. Il corpo senza vita dello chef alle 21,50 è stato ricomposto in una cella frigorifera dell’obitorio del Sant’Andrea, in attesa di indicazioni mediche per capire le cause del decesso. Gli stessi familiari della vittima hanno chiesto accertamenti.

Elena Sacchelli