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Cronaca

Forbes incorona Benifei: "Tra i 30 giovani politici più influenti d'Europa"

Brando Benifei ha iniziato la sua carriera a Spezia nelle assemblee studentesche, dalla città ligure il salto nel cuore dell'Europa

Brando Benifei

La Spezia, 22 gennaio 2016 - In poco più di un anno e mezzo, dopo l’elezione a sorpresa alle Europee 2014, ha detto la sua sulla politica: passione, abnegazione e impegno da una prospettiva diversa da quella del sentire comune sono divenute il suo biglietto da visita. Dagli scranni del Parlamento Europeo ai territori della circoscrizione del Nord-Ovest in cui si è guadagnato il pass per Bruxelles e Strasburgo, con varie tappe nel resto del mondo fra una missione e l’altra, Brando Benifei ha fatto passi da gigante nella sua carriera, iniziata nelle assemblee studentesche. Venti mesi gli sono stati sufficienti per trasformarsi da un outsider a uno dei 30 politici più influenti del continente: il riconoscimento, per lui, è arrivato dall'autorevole rivista statunitense di economia e finanza “Forbes”, che nei giorni scorsi lo ha inserito nella classifica dei “30 Under 30 Europe” di maggior rilievo per l’anno 2016 nella categoria dedicata alla politica, insieme ad altri cinque connazionali: Anna Ascani, Luigi di Maio, Jacopo Mele, Giulia Pastorella e Leonardo Quattrucci.

Unico europarlamentare italiano della lista, è stato scelto dalla giuria composta da Matthew Kaminski, direttore esecutivo di Politico Europa, Fabrice D’Almeida, storico e professore dell’Università Sorbona e dell’Università Panthéon-Assas di Parigi e Roberto D’Alimonte, professore della Libera Università Internazionale degli Studi Sociali "Guido Carli" di Roma, coaudiuvati dalla giornalista Nathania Zevi, con la seguente motivazione: “Sostenitore degli Stati Uniti d'Europa, Benifei presiede il Network Parlamentare dei Giovani Socialisti Europei, con membri da oltre trenta paesi. Relatore di iniziative e atti legislativi sull'occupazione, come il programma Garanzia Giovani, lavora sul collegamento tra le questioni del lavoro e le politiche per la disabilità, i diritti umani e le trasformazioni della società digitale".

Onorevole Benifei, quanto può influire il riconoscimento di Forbes sulla sua attività?

“Il fatto di essere stato inserito in questa lista così prestigiosa - cosa che mi ha stupito, ma anche reso ovviamente felice e onorato - potrà dare maggiore visibilità alle attività che sto portando avanti all'interno della Commissione Occupazione e Affari sociali e con il Gruppo socialista al Parlamento Europeo, in particolare nel contrasto alla disoccupazione giovanile ma, in senso più generale, nel far sì che la ripresa economica europea sia non solo solida ma anche inclusiva. In particolare, mi sto impegnando sul fronte delle trasformazioni della rivoluzione digitale nel mercato del lavoro e sulle questioni legate alle disabilità, perché è compito della politica governare i cambiamenti tecnologici e sociali per renderli utili e positivi per l'intera cittadinanza e non solo per una parte. Sono particolarmente contento dell'attenzione verso il Parlamento Europeo dimostrata nella selezione dei nominativi, che includono alcuni miei colleghi di altri paesi membri. Una scelta che dà nuova luce a un lavoro spesso dimenticato dai media, eppure tanto importante nella vita degli europei”.

Cosa possono dimostrare la sua attività e il suo impegno agli scettici riguardo la politica e a chi non dà valore alle nuove generazioni?

“Spero davvero, nel mio piccolo, di poter contribuire a dimostrare che la politica non è solo "casta", potere, scandali ma anche voglia di cambiare le cose, con serietà, onestà e concretezza. Non sono un "giovanilista" a ogni costo, ma sicuramente penso che la giovane età possa portare ad esprimere punti di vista nuovi sulle cose, fattore spesso necessario. Sono convinto che la politica e la società in generale possano trarre molto giovamento dell'entusiasmo e della motivazione che spinge i giovani (anche se, purtroppo, in misura sempre minore) a fare politica in modo attivo. Una delle grandi sfide che abbiamo di fronte è proprio il crescente distacco dei giovani dalla politica, contro il quale mi impegno personalmente in ogni occasione possibile, intensificando al massimo i contatti con i movimenti giovanili ma anche con le scuole. L'Italia e l'Europa possono migliorare e cambiare in meglio se i giovani riprendono in mano il proprio futuro con un esercizio consapevole dei loro diritti di cittadini”.

Come proseguirà il suo lavoro?

“Il riconoscimento che Forbes ha inteso assegnarmi mi dà ulteriore entusiasmo e voglia di fare: è una grande motivazione a continuare sempre con maggiore impegno la mia attività legislativa e politica a favore dei miei concittadini. Nei prossimi mesi mi occuperò, tra le altre cose, di riforma del regolamento dei porti europei, di integrazione lavorativa dei rifugiati, di utilizzo corretto ed efficiente dei fondi per l'occupazione e il sostegno al reddito. C'è tanto da fare per risanare un'economia e una società comunitarie ancora ferite dalle tante crisi di questi anni”.

Dalla provincia alla ribalta politica internazionale: un percorso costruito giorno dopo giorno: cosa ha contribuito maggiormente alla sua realizzazione?

“Lungi da poter considerare il presente come un punto di arrivo, vista la mole di lavoro che c'è ancora da fare e di cui abbiamo parlato, posso dire che sostanzialmente l'avere una chiara prospettiva o visione politica e lavorare con decisione nel portarla avanti è ciò che ha prodotto i risultati di oggi. Fin da ragazzo, ho sempre visto la politica nella sua dimensione europea; allo steso modo, io stesso mi sono sempre sentito un cittadino italiano ed europeo insieme, anche quando da consigliere provinciale mi sono occupato molto da vicino delle problematiche del mio territorio, specie nel campo della formazione professionale e dei diritti dei disabili. Questa esperienza mi ha lasciato una forte sensibilità riguardo il territorio, gli enti locali, le imprese e le associazioni di cui mi occupo: l'Europa vive se vive in mezzo alle persone portando opportunità, risorse e sviluppo. Il mio impegno e i miei interessi in politica mi hanno portato dove sono anche grazie al sostegno di tanti giovani, quelli della mia generazione che ha bisogno di più ascolto e più sostegno dalla politica”.

E’ partito dalla Spezia, e nonostante stia lavorando a livello comunitario, continua a dedicarsi molto anche alla sua città: come sta agendo, in questo senso? “Per fare una battuta su questo, posso dire che mi muovo ininterrottamente! Noi parlamentari europei siamo spesso in viaggio: tra le sedi di Bruxelles e Strasburgo, all'interno della circoscrizione del Nord-Ovest, in missione con le delegazioni parlamentari verso gli altri paesi europei e i paesi terzi. Di recente sono stato in Tunisia, nei paesi Baltici, in Israele e persino in Cina, per accrescere le relazioni e le possibilità di attività comuni fra queste realtà e parte del nostro mondo sociale e produttivo. Ciononostante, spendo tutto il tempo a mia disposizione in Italia e alla Spezia per partecipare ed organizzare iniziative con il mio partito, con i cittadini, con le organizzazioni della società civile e con le istituzioni, al fine di illustrare il lavoro che svolgo in Europa e gli importanti svolgimenti politici e legislativi, oltre che per raccogliere idee e suggerimenti. Si tratta di momenti di confronto fondamentali, perché servono a recepire le istanze dei miei concittadini e a rafforzare quel rapporto tra eletti ed elettori che credo sia l'aspetto centrale del mio mandato da membro del Parlamento Europeo”.