Morte di Corini, la sentenza di appello-bis. Assolta la sorella Marzia

La Procura aveva chiesto 14 anni e due mesi. La donna era accusata di aver ucciso il fratello Marco, malato di cancro: “Il fatto non sussiste”

Milano, 27 marzo 2024 – Assolta dall’accusa di omicidio volontario. E’ la sentenza emessa dalla Corte d’Assise d’appello di Milano nel processo di secondo grado bis contro Marzia Corini, medico anestesista, imputata per aver ucciso, il 25 settembre 2015, con un'overdose di Midazolam, un sedativo, il fratello Marco Corini.

L’uomo, avvocato di vip e calciatori, era malato terminale di cancro. Morì nella sua casa di Ameglia, in provincia di La Spezia. Il processo d’appello bis si è svolto dopo che la Cassazione aveva annullato con rinvio l'assoluzione della Corte d'Assise d'appello di Genova, che aveva ribaltato la condanna di primo grado a 15 anni. La Procura aveva chiesto 14 anni e due mesi. La donna è stata assolta “perché il fatto non sussiste”.

"Il primo pensiero è che questo sistema è sbagliato, si sono presi per 8 anni la vita di una persona innocente. Penso alle persone che non possono permetterselo, è un sistema da cambiare dalle fondamenta, io devo la mia vita ai miei due avvocati – ha detto Marzia Corini con a fianco i legali Vittorio Manes e Giacomo Frazzitta -. Da ora comincerò ad elaborare il lutto per mio fratello, finora ho solo ripercorso per centinaia di volte la sua agonia”.