MASSIMO MERLUZZI
Cronaca

Delitto Vinci, indaga il Ris. Chieste dalla Procura le analisi su abiti e coltello

Il reparto speciale dei carabinieri esaminerà i reperti sequestrati dopo l’arresto . Intanto Umberto Efeso è stato trasferito da Spezia al carcere di Sanremo.

I rilievi dei carabinieri effettuati nella villa di via Genova sui colli spezzini dopo il delitto (foto Pasquali)

I rilievi dei carabinieri effettuati nella villa di via Genova sui colli spezzini dopo il delitto (foto Pasquali)

Verrà eseguito il 29 settembre l’accertamento tecnico non ripetibile sui vestiti indossati da Umberto Efeso il giorno dell’uccisione della moglie Tiziana Vinci avvenuto il 13 agosto nella villa di via Genova sulle alture di Spezia. Il sostituto procuratore Federica Mariucci titolare dell’indagine ha richiesto al reparto speciale del Ris di Parma un riscontro sui vestiti poi consegnati dallo stesso Umberto Efeso ai carabinieri poche ore dopo il delitto. Inoltre verrà esaminato il sangue, repertato dalla scientifica dei carabinieri, trovato sul braccio dell’uomo al momento del suo arresto e del coltello utilizzato per sferrare i tre colpi mortali alla donna. Si tratta di passaggio ulteriore quello mosso dal sostituto procuratore per cristalllizzare la pesante prova a carico dell’uomo. Intanto Umberto Efeso è stato trasferito dal carcere di Villa Andreino, dove era stato associato la sera dell’omicidio, all’istituto penitenziario di Sanremo. Durante i primi giorni di detenzione l’uomo non è stato accolto da un clima certamente sereno come lui stesso confessato agli avvocati Andrea Buondonno e Nunzio Gallo che lo assistono. Poi la situazione, come emerso dai colloqui successivi, si sarebbe tranquillizzata. Ma improvvisamente è stato deciso il trasferimento a Sanremo che ha colto di sorpresa anche gli avvocati difensori proprio perchè la distanza non agevola certamente i colloqui con il loro assistito. Umberto Efeso è in carcere dal 13 agosto dopo aver confessato ai carabinieri di Ceparana di aver ucciso la moglie Tiziana Vinci. Dopo il delitto l’uomo aveva inviato diversi messaggi vocali a amici e al datore di lavoro informandoli del gesto e scaricando la colpa ai figli. A suo dire “colpevoli“ della mancata riappacificazione con la moglie. Tiziana Vinci infatti aveva lasciato il marito dopo la denuncia per stalking. Per questo a Efeso era stato imposto dal giudice il divieto di avvicinamento alla donna oltre alla misura del braccialetto elettronico che, la mattina del delitto, indossava ma a quanto emerso non funzionasse da diversi giorni. E la cosa fosse stata fatta notare ai carabinieri. Anche la donna quella mattina non aveva portato al lavoro il dispositivo di allarme ed è stata così colta di sorpresa dall’ingresso in casa del marito che l’ha colpita con tre fendenti alla presenza di una collega della donna.

Massimo Merluzzi