
Beniamino De Masi aveva 51 anni ed era residente nel comune di Montecchio
La Spezia, 13 maggio 2022 - Il giorno dopo la tragedia, si cercano di capire le cause che hanno provocato la morte di Beniamino De Masi, l’operaio di 51 anni residente a Montecchio in provincia di Reggio Emilia, rimasto schiacciato mercoledì pomeriggio per il crollo del tetto nel rustico di Barcola dove stava lavorando. L’incidente mortale è avvenuto mentre veniva demolito il secondo piano. Secondo quanto è stato possibile ricostruire, soprattutto grazie alla testimonianza del collega di lavoro, De Masi stava lavorando su una trave del tetto, quando all’improvviso questa avrebbe ceduto, facendolo cadere. E per un destino crudele, sulla testa dell’operaio è caduta la trave stessa e quello che reggeva.
Il collega è un miracolato, perché poco prima era anche lui all’interno del rustico. C’era anche un’altra persona, se non due, che stavano lavorando e che si sono allontanate. Su questo stanno indagando i carabinieri che hanno acquisito un video che ha ripreso le lavorazioni all’interno del cantiere. Le immagini si interrompono pochi secondi prima dell’incidente mortale, ma sono ritenute preziose per cercare di ricostruire il tragico evento. Si nota chiaramente la presenza di una terza persona, un uomo che si era però già allontanato al momento dell’arrivo dei soccorsi, facendo perdere le proprie tracce. I militari dell’Arma stanno lavorando per identificarlo.
De Masi era un trasfertista per conto di una ditta di Parma a cui il lavoro era stato subappaltato da una ditta di Sarzana. I carabinieri hanno acquisito in mattinata, negli uffici del Comune di di Lerici, i documenti dei permessi edilizi, la comunicazione di inizio lavori e i profili legati alla sicurezza del cantiere. Si deve infatti capire se sono stati utilizzati tutti gli accorgimenti di prevenzione da attuare durante le operazioni di demolizione, che sono tra le più pericolose se effettuate senza tutele. Ma di questo ne sapremo di più in seguito, anche se dallo stretto muro di riserbo degli inquirenti, sembra di capire che non si sia trattato soltanto di fatalità. Le indagini sono condotte dai carabinieri di Lerici in collaborazione con lo Psal dell’Asl 5 che si occupa di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro. Gli atti sono stati consegnati al magistrato di turno Federica Mariucci, che ha disposto l’autopsia sul corpo della vittima nella giornata di lunedì. Successivamente il fascicolo passerà alla collega Alessandra Conforti, che nella procura della Spezia si occupa degli infortuni sul lavoro.
Emergono purtroppo numeri inquietanti riferiti alla Spezia: secondo gli ultimi dati Inail sull’andamento infortunistico nel periodo gennaio-marzo 2022, le denunce di infortunio sono state in totale 1.005, ben il 75,4% in più di casi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente quando erano state 573.
Il fratello della vittima, residente anche lui in provincia di Reggio Emilia, non ha voluto commentare in alcun modo la tragedia.
Lo hanno fatto invece sui social alcuni amici di Beniamino De Masi, uno in particolare ha ricordato il sabato appena trascorso in sua compagnia, quando "ci prendevamo in giro – scrive –. Gli dicevamo che in cantiere non faceva niente e che ormai aveva una certa età, ma alla fine era lui in prima fila. Lui ha lasciato vivere i suoi colleghi. Che amarezza". "Ci siamo scambiati dei messaggi proprio oggi (mercoledì n.d.r.) – ha scritto un altro amico su Facebook – poi sono tornato a casa e ho saputo... Come si può morire a 51 anni sul lavoro in modo così terribile, spero solo tu non abbia sofferto eri una grande persona, ti stimavano tutti e hai lasciato un grande vuoto. Noi continueremo a ricordarti solare, sempre con la battuta pronta. Il tuo cuore continuerà a battere ogni qualvolta un disco house suonerà in qualsiasi parte del mondo".
Massimo Benedetti