"Daniele Bedini doveva essere in carcere da febbraio"

Sarzana, al tribunale di Massa attivati "accertamenti interni" sul mancato arresto dell'indagato per la morte della prostituta Nevila Pjetri e della trans Camilla

Daniele Bedini

Daniele Bedini

La Spezia, 9 giugno 2022 - "Daniele Bedini doveva essere in carcere da febbraio". È quanto emerge dagli accertamenti interni attivati al tribunale di Massa sul mancato arresto del 32enne, indagato sia per l'omicidio della prostituta Nevila Pjetri sia per quello della trans Camilla (Carlo Bertolotti). A confermarlo è il presidente del tribunale Paolo Puzone. 

Gli accertamenti attivati dal tribunale di Massa servono "per capire quale disguido abbia impedito alla procura di avere la disponibilità del fascicolo delle misure applicate a Davide Bedini". L'uomo avrebbe dovuto trovarsi in carcere già da quattro mesi, dopo che a febbraio la Cassazione aveva convalidato, rendendola definitiva, nei suoi confronti una condanna a tre anni di reclusione per rapina aggravata.

"Nel caso in esame - spiega il presidente del tribunale Puzone - a fronte di una sentenza di condanna divenuta definitiva, la procura della Repubblica di Massa, per conoscere il 'presofferto', ha chiesto il fascicolo delle misure cautelari sia alla corte d'appello sia al tribunale di Massa, organi giudicanti che potevano avere la disponibilità di quel fascicolo a seguito della restituzione degli atti da parte della Cassazione. Ora stiamo verificando quale disguido o disservizio possa essere accaduto per impedire che la procura avesse la disponibilità del fascicolo delle misure in questione". "Dai primi accertamenti pare però che al momento in cui la procura della Repubblica di Massa inoltrò la sua richiesta il fascicolo delle misure fosse nella disponibilità della corte d'appello, cui era stato restituito dalla Cassazione; se così fosse, sarebbe stato quindi quell'ufficio a dover rispondere alla procura inoltrando il relativo fascicolo", conclude Puzone.