Dalle analisi spuntano altri virus. Nel mirino gli sversamenti fognari

Non solo rotavirus: l’Istituto superiore di Sanità certifica anche la presenza di enterovirus e norovirus . Si allontana la riapertura degli arenili auspicata dal Comune. "Perdurano le problematiche ambientali".

Non solo rotavirus. Nella terza tornata di campionamenti effettuata nelle spiagge della Venere Azzurra e di San Terenzo, sono spuntati altri virus. È quanto emerge dalla seconda relazione preliminare dell’Istituto superiore di Sanità. Nel documento arrivato nella tarda mattinata di ieri da Roma, firmato dal direttore del Centro nazionale per la sicurezza delle acque Luca Lucentini, dal direttore del Diparimento di malattie infettive Anna Teresa Palamara, e dal direttore del Dipartimento di sicurezza alimentare Umberto Agrimi, si mette in evidenza come le analisi abbiano fatto emergere anche la presenza di enterovirus, del norovirus GI, e del norovirus GII, riscontrati nell’acqua del canale di raccolta delle acque superficiali prelevata a San Terenzo il 12 settembre, e – limitatamente al norovirus – nella sabbia prelevata in campionamenti precedenti sotto la passerella del canale a San Terenzo e nel campione di acqua del canale che sfocia alla Venere Azzurra. I norovirus rappresentano uno tra gli agenti più diffusi di gastroenteriti acute di origine non batterica, come recita proprio il sito dell’Iss. In attesa di conoscere i risultati dei campionamenti avvenuti il 21 settembre, l’Iss rilancia l’esigenza di attuare “ogni azione funzionale alla prevenzione e al controllo della contaminazione nelle circostanze territoriali interessate. Si indica la necessità di proseguire nella sorveglianza ambientale sul rotavirus, così come nelle indagini epidemiologiche“. Una frase che sembra allontanare l’auspicio del Comune di poter riaprire – pur con le dovute cautele – le due spiagge chiuse.

Nella relazione inviata alle istituzioni, controfirmata dai direttori del Dipartimento di prevenzione e della struttura complessa di Igiene e sanità pubblica di Asl5, Mino Orlandi e Francesca Torracca, si evidenzia che ulteriori valutazioni saranno prese all’esito degli ultimi campionamenti, e si sottolinea come "pur notandosi una riduzione nella concentrazione di rotavirus nelle acque del canale Lizzarella, si osserva un incremento in quelle del Portiolo, nonchè il rilevamento di enterovirus e norovirus. Alla precedente e oggi perdurante condizione di rischio legata al rotavirus, si aggiunge quella di altri virus, tra cui il norovirus, che possiede una dose infettante ancora più bassa di quella del rotavirus". I dati contenuti nella relazione dell’Iss "confermerebbero il perdurare delle problematiche ambientali legate a sversamenti di reflui fognari", scrive la Asl, affermando di non essere a conoscenza di "ulteriori azioni funzionali alla prevenzione e al controllo della contaminazione, per i quali si resta in attesa di riscontro".

Matteo Marcello