Contessa muore e lascia la sua villa al Fai

Si è spenta a Pugliola Mara Adele Carnevale. La preziosa dimora sarà gestita dalla sede centrale, in accordo con la delegazione spezzina

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La contessa Mara Adele Carnevale si è spenta nei giorni scorsi nella sua magnifica residenza di Pugliola e con lei se ne va l’immagine di una nobiltà italiana che non esiste quasi più. Cultura, gusto del bello, ricchezza e galateo, che lasciano nei ricordi di chi l’ha conosciuta l’amara nostalgia di un’epoca passata. Oggi, per sua volontà la villa Cochrane, nella frazione di Pugliola, sarà eredità dal Fai.

Nata alla fine degli anni 20, la contessa Carnevale, Pupa, come amava farsi chiamare dalla sua cerchia di amici, era donna di una straordinaria intelligenza e fascino a detta di chi ha potuto intrattenersi con lei. Fiorentina di nascita, e amante delle belle cose, aveva scelto di vivere nella sua proprietà di Pugliola, dove già prima di lei aveva vissuto la madre. Un angolo di paradiso, dove si era trasferita con il marito e in cui si era ritirata completamente dopo la morte del consorte, avvenuta una decina di anni fa. Il suo legame con il Fai non è cosa nuova, da anni era socia della delegazione della Spezia, e periodicamente aveva aperto le porte della sua proprietà perché i bambini delle scuole potessero visitarla. "Era molto generosa, ci teneva a condividere la bellezza delle sue cose, era una persona solare e carismatica. Una presenza importante che mancherà moltissimo" è la descrizione che fa della contessa, Marinella Caporuscio, direttrice della delegazione Fai della Spezia ed amica della nobildonna. "Ha deciso di lasciarla al Fai perché è sempre stata sostenitrice della fondazione e ha pensato di far continuare a vivere la bellezza della sua casa che noi ci impegniamo a mantenere e conservare senza snaturare" continua la Caporuscio; la Contessa non lascia eredi diretti e sia lei che il marito erano figli unici.

La preziosa proprietà sarà gestita dalla sede centrale in sinergia con la delegazione di Spezia. La villa che fu edificata nel settecento dalla famiglia locale Botti, fu venduta successivamente, nella seconda metà dell’Ottocento, a William Percy Cochrane, ricco ed acculturato uomo inglese che rimodernò la struttura ed il parco. Sorge sulle pendici che, fra Pugliola e Solaro, dominano la vallata della Venere Azzurra in una posizione di grande prestigio ed è attorniata da un grande parco ricco di lecci, pini, eucalipti e cipressi oltre che di piante esotiche pervenute da tutto da il mondo a formare un orto botanico pregiato e raro. Moltissimi i rimandi alla cultura classica sia nell’architettura che nella composizione del parco che ne fanno dal 1951 un bene sottoposto alla tutela paesaggistica dello Stato e che sarà adesso a disposizione di tutti.

Valeria Antonini