MATTEO MARCELLO
Cronaca

Concorso a porte chiuse. Palazzo civico non ci sta e bussa al Consiglio di Stato

Il Comune impugna l’ordinanza del Tar che ha congelato gli atti della procedura. La selezione finita nel mirino del dipendente che si era classificato secondo.

La giunta comunale guidata dal sindaco Peracchini vuole impugnare l’ordinanza del Tar al Consiglio di Stato

La giunta comunale guidata dal sindaco Peracchini vuole impugnare l’ordinanza del Tar al Consiglio di Stato

Finisce al Consiglio di Stato la querelle sul concorso interno a porte chiuse espletato dal Comune della Spezia per individuare un istruttore direttivo amministrativo da assegnare all’Ufficio pensioni del Cdr personale, i cui atti sono stati sospesi dal Tribunale amministrativo regionale per effetto del ricorso del dipendente che si era classificato al secondo posto della graduatoria. La giunta comunale guidata da Pierluigi Peracchini, nella seduta di questa mattina, andrà infatti ad autorizzare la proposizione di un appello cautelare innanzi al Consiglio di Stato per l’annullamento e riforma dell’ordinanza cautelare con cui il Tar ligure nei giorni scorsi aveva congelato tutto il procedimento: non solo gli atti di gara, ma anche la determina con cui Palazzo civico, ravvisati possibili vizi nella procedura di selezione sollevati dal dipendente arrivato secondo – i colloqui erano stati tenuti dalla commissione a porte chiuse e non in una stanza aperta come previsto dalla normativa –, aveva deciso di annullare in autotutela l’intera procedura. Una mossa che non ha evitato il contenzioso davanti al Tar, con il candidato che si era classificato al secondo posto che, col proprio ricorso, non ha impugnato solo gli atti del concorso, per i quali contesta il minor punteggio attribuito dalla commissione d’esame ai titoli di studio posseduti, ma anche l’atto con cui nell’aprile scorso gli uffici di Palazzo civico avevano annullato l’intera procedura.

Il Tar ligure, così come pubblicato nei giorni scorsi da La Nazione, nel congelare l’intera procedura aveva evidenziato che "i motivi appaiono fondati in quanto la determina ha disposto l’annullamento dell’intera selezione laddove, in applicazione dei principi generali in materia, avrebbe dovuto annullare unicamente gli atti a partire dal segmento procedimentale viziato, ossia dalle prove orali illegittimamente effettuate a porte chiuse", con i giudici che, ad un primo esame, hanno giudicano fondato anche il motivo di ricorso relativo all’errata valutazione per difetto dei titoli del candidato ricorrente da parte della commissione interna. I giudici del Tar hanno fissato al gennaio 2026 l’udienza nel merito del ricorso, ma nel frattempo la motivazione dell’ordinanza non ha convinto il Comune della Spezia, che a stretto giro di posta ha deciso di impugnarla al Consiglio di Stato.

Matteo Marcello