Caos Cinque Terre: “Mai più come a Pasqua” Convocato d’urgenza il direttivo del Parco

Da rivedere la gestione dei flussi dopo un weekend di code e disagi. L’assalto dei visitatori ha fatto il giro del mondo

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Cinque Terre (La Spezia), 13 aprile 2023 – L’assalto di Pasqua ha fatto il giro del mondo, amplificando non solo la bellezza dei luoghi ma anche le tante criticità per le quali i sindaci dei territori da tempo chiedono soluzioni: nessun numero chiuso, ma una governance dei flussi che possa modificare l’approccio dei turisti al territorio.

E, magari, una legge speciale che permetta agli stessi sindaci di muoversi all’interno di un perimetro legislativo che garantisca di gestire al meglio il proprio territorio.

Non è un caso, dunque, che ieri mattina la presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre Donatella Bianchi abbia preso carta e penna per convocare con estrema reattività una riunione straordinaria del Consiglio direttivo che avrà come tema centrale la discussione sulla gestione dei flussi: l’appuntamento è per domattina alle 11.

Uno scarso preavviso dovuto non solo alla contingenza del momento, ma anche alla convocazione arrivata da Genova: la Regione Liguria ha organizzato proprio per domani, ma nel pomeriggio, una riunione con Comuni e Parco per discutere proprio dei flussi turistici.

Un appuntamento dove le istituzioni del territorio vorrebbero arrivare con una linea condivisa, da trovare proprio con la riunione che si terrà in mattinata, che vedrà la partecipazione oltre che dei sindaci dei tre Comuni delle Cinque terre e della presidente del Parco, anche dei rappresentanti del Comune della Spezia, dei ministeri dell’Agricoltura e dell’ambiente, delle associazioni ambientaliste e dell’Ispra.

La posizione dei sindaci del territorio, al di là di qualche sfumatura – ogni borgo presenta situazioni diverse e in maniera diversa vanno affrontati i problemi che si presentano – è pressoché univoca: nessuna intenzione di affidarsi a misure drastiche come il numero chiuso, ma piuttosto la volontà di ottenere gli strumenti legislativi che possano garantire una migliore governabilità dei flussi turistici, nella convinzione che i numeri, che si traducono in ricadute importanti per gli operatori del posto, debbano essere governati e gestiti per evitare scene come quelle vissute nell’ultimo ponte pasquale.

Magari con l’introduzione di una legge speciale per le Cinque terre, come più volte invocato dal sindaco di Riomaggiore, Fabrizia Pecunia, che sul tema della governance dei flussi da mesi tenta di sollecitare le istituzioni a trovare una soluzione, e nelle scorse settimane ha anche assoldato un importante studio legale di Milano per determinare di chi siano effettivamente le competenze e le responsabilità di una situazione che vede di fatto i sindaci primi responsabili della sicurezza pubblica ma senza gli strumenti per garantirla.

L’auspicio dei territori è che dalle riunioni di domani possa uscire finalmente una linea condivisa di gestione turistica, quella che avrebbe dovuto trovare la famigerata cabina di regia annunciata dai tempi degli Stati generali delle Cinque terre ma di fatto mai costituita.